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cosaltro
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Messaggioda cosaltro » mer feb 14, 2007 12:53 pm

Ciao a tutti
ho un dubbio e vorrei una vostra opinione

http://www.youtube.com/watch?v=nY9dUX5iejE
a questo indirizzo c'è un video del mio gruppo, dove eseguiamo una suite di ritmi afrocubani: guaguancò, Conga habanera e un misto di Mozambique. se leggete il commento c'è un simpatico amico che mi dice di andare a lavorare, e di studiare la rumba per imparare come si fa.
Ok, vorreei solo sapere cosa c'è che non va in quella rumba, vorrei capire dove sono gli sbagli o se abbiamo omesso qualcosa di imprtante. Mi rivolgo chiaramernte a tutti ma specialmente agli amici sardi, portavoce di un pensiero rigoroso e fermo slla musica folcloristica afrocubana
non lo chiedo per presunzione, ma solamente perchè vorrei davero capire come cazzo si suona questa strabenedettissima musica afrocubana :-)
grazie

Sbiccy
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Messaggioda Sbiccy » mer feb 14, 2007 1:47 pm

Ciao Cosaltro
Non so assolutamente come andrebbe suonata la rumba,il pezzo mi piace molto(anche com'e' strutturato),belli gli stacchi,la parte finale ha un bel tiro,il gusto nell'eseguire i fraseggi del solista coincide molto col mio(solo il gusto,la tecnica è moooolto superiore!!):frasi chiare ,belle,dirette...mi ricorda parecchio il modo di suonare afro eseguito con djembe e doundounba'.Nell'ultima parte i giri mi ricordano moltissimo delle parti tipo quelle dei tamburi bassi(c'e' anche la campana) e le frasi del solista mi ricordano(come modo di concepirle) un solista sul djembe...dialoga con il giro delle note basse...
Probabilmente mi sono spiegato malissimo...ma è la prima volta che mi fa questo effetto un rumba(non ne ho sentite tante),anche se i due linguaggi sono molto diversi...diciamo che mi son trovato a capire un po' come sono le quadrature dei giri...insomma mi son trovato davanti della Musica!!

Questo è il mio modestissimo parere secondo il mio gusto...ho il sospetto che il commento sia negativo soprattutto in riferimento alla "purezza" del genere tradizionale,forse andrebbe suonato con un solo tamburo a testa,gli stacchi non dovrebbero esistere...e neanche il combinare insieme piu' ritmi(che tradizonalmente hanno il loro significato,si suonano nelle feste per 6 ore di seguito e bla bla-immagino),magari anche le singole linee seguono delle figurazioni non perfettamente fedeli alla tradizione...
Sono solo ipotesi...non ne ho la piu' pallida idea,ma se le motivazioni fossero solo queste,ed uno non riesce ad ascoltare e a apprezzare la musica come tale perche' si blocca davanti a queste finezze e storce il naso davanti alla non purezza o alla innovazione...mah!!fatti suoi...anche per l'afro ci sono milioni di questioni simili....tutte paranoie per quanto mi riguarda....ci sono le basi musicali,c'e l'innovazione,la tradizione,la sperimentazione...e poi c'e' la Musica!!

Saluti e complimenti ancora

BICIO
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Messaggioda BICIO » mer feb 14, 2007 2:44 pm

Ciao Antoni', anche a me hanno detto di andare a lavorare :D
in ogni caso ho visto diversi tuoi video su youtube, e devo ammettere che ho visto raramente in italia percussionisti suonare cosi bene.
attenzione non e' falso buonismo il mio, gli strumenti che suonate li sapete suonare eccome, conoscete i linguaggi e li esprimete anche bene a mio avviso.
non metto bocca sui discorsi puristici tipo rumba o non rumba, clave non clave, perche' non ne ho la conoscenza, ma ripeto secondo me siete dei bravi percussionisti.

ps. ti ho mandato diverse mail, ma non mi hai mai risposto..
sei incacchiato con me??? :;):
fabrizio

cosaltro
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Messaggioda cosaltro » mer feb 14, 2007 4:37 pm

siete davvero gentilissimi, grazie.
incazzato con te? MA STAI FOR? (ma stai fuori!?!?! :-)) ma se sei uno dei miei idoli!!!!:D
quando mi hai mandato le mail? non ricordo...
ragà so convinto che la tradizione ha un suo significato, sono convintissimo che vada preservata e messa sempre su un piatto d'argento però il cazzo è che nessuno di noi è cubano. Io son di Ercolano, gli altri sono rispettivamente di Cercola, Pomigliano D'Arco e Frattamaggiore ( ahhhhh la ricca provincia vesuviana) è ovvio che oguno di noi suona quella musica con rispetto, abbiamo studiato (molto poco purtortoppo) anche delle frasi tipiche di guaguancò, di quinto ecc, ma essere esecutori di semplici sonetti o di MERAVIGLIOSE combinazioni sia comunque limitativo no.... cazzo io quando suono ci metto sempre TUTTO quello che mi passa per la testa.... è sbagliato? cazzo allora perchè nessuno parla di stili aprofonditi? perchà tutti dicono che bisogna preservare la tradizione, ma poi se la tengono ben stretta? perchè pochissime persone condividono quello che sanno.... mmmm

Sbiccy
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Messaggioda Sbiccy » mer feb 14, 2007 5:03 pm

Ti posso solo dire una cosa(il discorso è lunghissimo,ma non penso ci sia bisogno di parlarne)
La tradizone è il punto di partenza,per noi italiani(ad esempio) è fondamentale tornare al punto zero per capire questa musica(il mio pensiero è per quella africana,ma penso che sia lo stesso)perchè siamo cresciuti in contesti secolarizzati dove la musica non si respira tutti i giorni,non fa parte della vita quotidiana....ma proprio per questo motivo non avrebbe senso rifare una brutta copia dell'originale fuori dal suo contesto....si avrebbe qualcosa che sa di artificiale,che non respira!
Anche perchè il pubblico non è abituato a sentire certe cose,percepisce un significato diverso da chi vive "dentro" questa musica....è ovvio che si suona piu' per se stessi che per gli altri...ma se non riusciamo a far partecipare un pochino il pubblico abbiamo sbagliato mezzo di comuncazione(cosi' la vedo io)
Per questo secondo me è importante trovare una propria strada,un alternativa di contesto.....insomma un artista DEVE avere qualcosa da dire!!!!
Altrimenti cosa fa l'artista a fare?????

Se devo riproporre delle cose di tradizioni diverse dalle mie,e voglio farlo piu' fedelmente possibile ...in un contesto diverso....1)viene male per forza 2)ho qualcosa da dire?? mi sa di no,già il fatto che voglio proporre qualcosa fuori dal suo contesto devo tener conto che si snaturalizza,che sto comunque avvicinando 2 culture diverse....posso cercare consapevolmente una mia strada e sfruttare questo aspetto come punto di forza...o infischiarmene e trasformare questo stesso aspetto in qualcosa che penalizza...

Io la vedo così....(lo sapevo,volevo farla corta e non ci son riuscito!)
Aspetto però il parere di qualche espeto di rumba per capire cosa c'e' che non va
Saluti a tutti

cosaltro
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Messaggioda cosaltro » mer feb 14, 2007 5:29 pm

Condivido ogni tuo punto.
ti abbraccio forte.
:)

yesà
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Messaggioda yesà » mer feb 14, 2007 8:05 pm

Holà, ho visto il video non è male tu sei al centro? fai la voce del segundo? la melodia non è ben in risalto come dovrebbe forse il quinto copre troppo,però tutto sommato ha un buon tiro Bravi!

Buena rumba a todos

------
Yesà

shaddy
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Messaggioda shaddy » gio feb 15, 2007 10:46 am

Premesso che spesso ci sono commenti o considerazioni che non valgono nemmeno l’aria che si dovrebbe spendere per rispondere, credo che il commento che ti hanno scritto, per quanto inutile ed antipatico per certi versi potrebbe, se non altro, servire per qualche spunto di riflessione.
Personalmente ho sempre “fatto Musica” per la gioia ed il piacere di farlo, perché volevo esprimere qualcosa (che a volte si potrebbe definire “quello che ho da dire”, ma che altre volte è qualcosa di più indefinito) o per suscitare emozioni e sensazioni nelle persone che ho davanti. Nella vostra performance (che tra l’altro avevo ripreso in diretta anche con la mia telecamerina) ricordo che avete espresso gioia, emozioni, sensazioni. Avete suonato (bene) una Rumba, ma prima di tutto avete “fatto Musica”. E per quello che è il mio modestissimo modo di vedere la cosa… tanto basta. Avete utilizzato il vostro “mezzo” (le Percussioni) la vostra conoscenza ed il vostro istinto per esprimere (e suscitare) prima di tutto emozioni. E questo avrebbe già di per sé avuto un valore a prescindere dalla “purezza” dello stile, o dal rispetto rigoroso dei dettami della tradizione. La Musica, come le emozioni, non si possono imbrigliare, non si possono rinchiudere, ma soprattutto non possono essere mai “in esclusiva”, anche se evidentemente qualcuno vorrebbe che fosse così. Perché la Musica, come le emozioni, sono fatte per essere condivise. Credo che chi fa uno sforzo per studiare, promuovere e divulgare una cultura che tra l’altro, dopo tutto non gli appartiene nemmeno, andrebbe sempre e comunque apprezzato e sostenuto prima che criticato. Anche ammesso che la critica (e non è il vostro caso) sia a ragion veduta.
E chi, davanti ad una performance come la vostra, si sofferma meramente al solo giudizio sul lato “puristico” e si limita ad indignarsi per il possibile “sacrilegio musicale perpetrato ai danni della Rumba”, non dimostra di essere più bravo, più preparato, più “fenomeno” di voi, ma solo di avere una profonda ed evidente lacuna emozionale.
Ho sempre considerato le Congas prima di tutto uno Strumento Musicale. Punto. Uno Strumento Musicale con il quale fare Musica, con il quale affrontare la maggior parte degli stili Musicali, uno Strumento attraverso il quale esprimere dialoghi e concetti in qualunque tipo di contesto, sia esso tradizionale, o moderno. E l’ho sempre fatto senza mai perdere di vista le origini e la tradizione, ma allo stesso tempo senza lasciarmi sopraffare dalle origini e dalla tradizione. E sono contento del cammino che ho percorso, perché questo mi ha permesso di essere in grado di apprezzare la vostra, come altre 1000 performance, con la mente aperta, libera da vincoli e ampiamente ricettiva di tutte le emozioni che Musicisti come te e i tuoi amici siete in grado di trasmettere.

Sha’ :;):
Shaddy

Ag vol dal capes...

el_niño
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Messaggioda el_niño » gio feb 15, 2007 2:43 pm

Ciao Cosaltro,
un commento, quasi anonimo, che non abbia mire costruttive, lascia il tempo che trova e può benissimo essere ignorato.

cosaltro ha scritto:Mi rivolgo chiaramernte a tutti ma specialmente agli amici sardi, portavoce di un pensiero rigoroso e fermo slla musica folcloristica afrocubana...
...solamente perchè vorrei davero capire come cazzo si suona questa strabenedettissima musica afrocubana

Credo di poter dire, anche a nome dei miei conterranei, che, benchè nell'articolarsi delle discussioni ci sia capitato spesso di assumere posizioni ferme e rigorose sui diversi aspetti della musica afrocubana, è ben lungi dal nostro intento il desiderio di passare per i soli depositari della verità e della conoscenza, nonchè unici paladini difensori, dei ritmi e della cultura musicale della Isla Grande.
E' per questa ragione che non potrei mai dettare i canoni d'esecuzione di una rumba e, vista la complessità dell'argomento, assicuro di non avere alcun titolo per poterlo fare.

Ho visto il video e la vostra esecuzione mi è piaciuta, da come suonate traspare benissimo la passione per gli strumenti e un buon livello tecnico; c'è da dire che quando si esegue una rumba si incontrano gli ostacoli tipici del contesto in cui viviamo: nella maggior parte dei casi, non si dispone di un cantante e non si possono interpretare le parti vocali, questo si riflette nelle parti di quinto che sono orfane dell'importante elemento con cui si articola appropriatamente il suo fraseggio.
Le diverse occasioni nelle quali ho potuto suonare una rumba, escluso l'ambito didattico, mi portano ad affermare che eseguirne una senza il canto per oltre dieci minuti sia il modo migliore per farsi venire i sintomi dell'orchite, ma tant'è, accontentiamoci di quello che si può fare quando non esistono le condizioni ideali, mettendoci sicuramente tutto il sentimento di cui siamo capaci.

cosaltro ha scritto:ragà so convinto che la tradizione ha un suo significato, sono convintissimo che vada preservata e messa sempre su un piatto d'argento però il cazzo è che nessuno di noi è cubano.

Ciò che scrivi sul rispetto della tradizione, da me pienamente condiviso, rivela una tua evidente predisposizione ad un approccio attento alla musica tradizionale, nata insieme agli stumenti che ami suonare; anche fra noi nessuno è cubano e questo, ti posso assicurare, non è, nel modo più assoluto, un problema: voi partenopei, noi sardi e gli altri congaplaceros siamo accomunati dall'amore per strumenti nati ad 8000 chilometri da casa nostra, in un contesto unico per tipicità, da uomini che sono riusciti a codificare un linguaggio musicale, delle strutture ritmiche e le tipiche sonorità che ci hanno fatto innamorare di tumba, bongò, timbal, come anche dei tambores batà e le altre percussioni latine. Questo, proprio perchè non siamo cubani, ci fa onore.
La tradizione è l'essenza dei nostri tamburi; questo non deve impedire, ovviamente, che siano utilizzati in contesti differenti, con buon senso e misura, valorizzandone il ruolo; i più grandi innovatori della percussione afrocubana sono quelli che, nella loro opera, non hanno mai perso di vista le origini, ma ne hanno fatto la struttura portante delle loro creazioni.

cosaltro ha scritto:tutti dicono che bisogna preservare la tradizione, ma poi se la tengono ben stretta? perchè pochissime persone condividono quello che sanno....
mmmm

Spero che insieme all'apprezzamento, più volte dimostrato, per le innumerevoli cazzate e gli interminabili sfottò con i quali, quasi quotidianamente, irrompiamo nelle discussioni, ci sia anche l'approvazione per gli interventi tesi a trattare, con sincero spirito di collaborazione, diversi aspetti tecnico-culturali della musica e degli strumenti; Alcuni di noi, hanno avuto, quella che considero, la fortuna di poter intraprendere un percorso di studio illuminato dalla presenza di eccellenti maestri; questo ha generalmente seguito, interrompendoli, periodi di lunga ed estenuante solitudine didattica, talvolta demotivante e, ahimè, ricorrente per chi si accosta alla percussione latina.
Tali esperienze fanno si che la disponibilità a condividere le nostre modeste conoscenze sia il presupposto per intrattenere fruttuosi rapporti con i colleghi del forum; parto dall'assunto che ognuno di noi congaplaceros sia ben lieto di fornire, a chi non ha la possibilità di avere una guida, valide ragioni per perseverare nello studio.
Tuttavia, l'ostacolo a farlo compiutamente risiede nell'inevitabile distacco fisico che il mezzo telematico impone: la piena disponibilità a parlare di stili ed il tentativo di rendere chiaro un concetto, si scontrano, talvolta, con l'evidente impossibilità di dimostrare, con esempi pratici, quello che si scrive.
Piermario

yalla!
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Messaggioda yalla! » gio feb 15, 2007 3:45 pm

Grazie ragazzi! bel video e bella discussione.
Vorrei a tal proposito citare un proverbio giapponese (che forse ho già citato altre volte) che dice più o meno
"Un tessuto immerso nell'indaco diventa più blu dell'indaco stesso"
Nel nostro caso significa che se qualcuno non appartenente a una cultura, una tradizione, ci si immerge completamente, può arrivare a un maggiore livello di conoscenza e consapevolezza di chi ci vive normalmente, perchè deve fare degli sforzi notevoli per capire certe cose e il loro funzionamento, che invece chi ci vive dentro dà per scontate e non ci pensa.
Non credete?
"si me preguntas como estoy, solamente te dirè: estoy mas viejo que aier, mas joven que magnana"

el_niño
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Messaggioda el_niño » gio feb 15, 2007 5:13 pm

Mi pare doveroso segnalare che l'autore del commento, di cui si discute sul forum, ha inviato ben due messaggi di scuse, spiegando abbastanza chiaramente quale fosse l'esatto tenore del suo precedente consiglio.
Al fine di farsi un'idea esatta della vicenda, ne consiglierei la lettura

link al video e ai commenti.
Piermario

Sebastiano
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Messaggioda Sebastiano » ven feb 16, 2007 8:45 am

Sono d'accordo con quanto detto fino ad ora; l'esecuzione di Cosaltro e dei suoi amici di per se non ha niente che non vada dal punto di vista musicale, ma il punto di vista del "critico" è chiarissimo e lo esprime molto bene nelle repliche, peraltro educate e misurate: si tratta di un latinoamericano che, evidentemente appartenendo all'ambiente della rumba, manifesta delle logiche perplessità; quel genere musicale infatti è più uno stato d'animo che nasce in un contesto ben definito che un ritmo, è una situazione con mille implicazioni che sono di difficile comprensione per noi occidentali; il risultato è che quando suoniamo, in qualche caso anche con tanta passione e competenza, una rumba, siamo sempre poco credibili ad orecchie cubane o latinoamericane che la vivono tutti i giorni; forse l'unico musicista italiano che conosco che sia in grado di essere indistinguibile da un cubano in un contesto folklorico è Mamey Evangelisti, ma lui è un caso a parte! Quindi accontentiamoci di suonare ciò che ci piace, studiando con serietà e impegnandoci, ma sapendo che il risultato sarà sempre e solo il frutto della nostra cultura.
D'altra parte è un problema non dissimile da quello che hanno avuto i musicisti bianchi che si sono cimentati col jazz e col blues, generi afroamericani per eccellenza; alla fine il risultato è stato quello di creare una via bianca al jazz, fatta di cultura e sensibilità musicale diversa, non necessariamente peggiore.
Un ultimo commento: il problema del canto è enorme, perchè la rumba nasce addirittura cantata prima che suonata ( coros de clave del diciannovesimo secolo) per cui tutto si accentra sul cantante solista; se non ce ne è uno buono il quintero, anche se bravo, è in difficoltà perchè non ha l'ispirazione, e si ritrova a fraseggiare (sulla clave, nel migliore dei casi) in maniera sterile, e tutto perde credibilità.
Nella rumba moderna si improvvisa su clave, canto, ballo e in risposta alle chiamate degli altri tamburi; è una cosa che, per essere compresa fino in fondo, richiederebbe la assidua frequentazione dei barrios per anni...
Sebastiano

nikmm
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Messaggioda nikmm » ven feb 16, 2007 8:45 am

Avete gia' detto tutto quello che volevo dire.
Aggiungo solo : ce ne fossero di percussionisti cosi'.

cosaltro
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Messaggioda cosaltro » ven feb 16, 2007 9:16 am

grazie mille a tutti per le risposte molto "fraterne ed amichevoli"
avete confermato un mio modo di vedere la cosa, per la prima vlta SIAMO TUTTI D'ACCORDO!!!! :D

prometto che da oggi in poi mi studio meglio i vari los papines ed i vari munequitos de matanzas, tanto da poter assaporare meglio il valore della cosa.
proprio in qesti giorni ho scaricato due dvd bellissimo (grande zonfry) Yoruba Adabo e Rumbon Tropical, dove è rappresentato magnificamente tutto quel aspetto folcloristico e sanguigno che contraddistingue la musica popolare.

il canto i ballo, son d'accordissimo con voi, sebastiano hai ragionissimo, ma secondo me non è sterile il quinto che segue la clave o la melodia dei tamburi, li si viene a creare una melodia, una cadenza tale da rendere il ritmo BALLABILE appunto.

cmq grazie a tutti per la calorosa attenzione prestata al mio turbamento.
vi abbraccio tutti:)

p.s. si vede che so contento eh? :D

el_niño
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Messaggioda el_niño » ven feb 16, 2007 9:55 am

Magari da "Napule", la distanza potrebbe scoraggiare, ma ai congaplaceros del nord consiglierei di farci un pensierino...

Se non ci fosse di mezzo il mare...

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Piermario


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