la percussione e la danza... - ...possone essere separate?
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..un topic interessante.!!..condivido pienamente sia zumbi che sebastiano su quanto detto sopra ,in effeti le persone di colore o di madre patria della percussione, suonano sicuramente con inpeto e legano la religione e le abituali ricorrenze di feste e riunioni tribali con acconpagnamenti musicali ....come anche è vero che non tutti gli africani o brasiliani etc.. che siano ,sappiano suonare...il fatto che un percussionista sia anche capace di ballare è cosa normale se ha senso del ritmo saprà un minimo muoversi....a cuba tutti ballano divinamente ma non tutti suonano..cmq la mia discussione voleva rivolgersi anche alla tradizione delle percussioni nei balli tradizionali del sud italia.. da noi a Napoli ad esmpio è molto sentita la tradizione della tammorrita suonata con la tamorra ,tamburo a cornice accompagnata da balli con figure molto interessanti legata allatradizione della terra ,e tuutt'oggi in feste patronali e in occasioni comuni si suona e si balla con ritmi e cadenze che vanno rigorosamente rispettati ,ogni paese ne ha una e si differenziano per ritmica e canti, di sicuro il tamburo a cornice per noi è una importazione nord africana,per non parlare della calabria, sicila,sardegna.....tutto è legato ad un misto di influenze arabe ,spagnole e greche..nell'architettura nella musica nella cucina .....in verità,lo siamo anche un po dentro......spesso mi sento deriso o escluso quando mi trovo in queste tradizionali tamorriate...quando cercando di suonare tamburi africani o cubani insieme al gruppo mi sento dire. dai piu fanatici tammorristi..che questa non è una musica nostra (anche se nei gruppi moderni di musica popolare ci sono tutti i tipi di percussione)...che la musica popolare napoletana o quello che sia viene suonata con sentimento immedesimandosi e suonandola con spontaneità del resto hanno anche ragione cmq io mi sforzo di imparare le ritmiche cubane..... o di tradizione dei paesi di origine perchè penso di avere senso ritmico,e voglio coltivare questi sti studi purtroppo no mi sono mai avvicinato alla santeria o al buddismo o ad altro...ma cisono molti che lo fanno anche qui da noi ...forse per avvicinarsi di piu alla cultura e allo strumento.....a presto Franky
Pensiero e opinioni personalissime e senza alcuna autorità, ma dissento sia da Shaddy che da Sebastiano: io credo che un percussionista che non concepisca la musica anche come movimento del corpo (anche proprio) sbagli qualcosa, e credo anche che il "sentire" (nel senso metafisico) la musica non abbia nessuna base biologica.
Sbaglierò...
Sbaglierò...
"si me preguntas como estoy, solamente te dirè: estoy mas viejo que aier, mas joven que magnana"
pace e ritmo!
hai ragione nikmm, lessi anche un'intervista del grande airto che diceva di aver avuto difficolta' a suonare con alcuni musicisti cubani che non ammettevano la pur minima deviazione dalla tradizione mentre per lui la musica e' piu' una personale (e collettiva) ricerca...
ma che sia nella tradizione o in un proprio personale percorso, il percussionista dovrebbe saper esprimere la sua natura piu' vera e profonda, li' dove lo spirito, il cuore, il corpo e la mente ridiventano una cosa sola (come era stato previsto dall'inizio).
quanto al punto di franky, non credo sia necessario essere devoti di santeria per suonare correttamente la musica afro-cubana o rasta per suonare correttamente il reggae, per esempio:
ma certo se la musica e' scissa da un percorso spirituale serio (qualunque esso sia) rimarra' un po' in superfice, non entrera' a fondo dentro di noi.
che siano bach o strawinsky, duke ellington o john coltrane, bob marley o gilberto gil, mongo santamaria o anga' tutti (o quasi) i grandi musicisti sono anche uomini di profonda spiritualita'.
sono, infine, d'accordo con yalla sul fatto che il "sentire" (e direi vivere) la musica non habbia basi biologiche ma solo spirituali, e ve ne do' un esempio al contrario, per cosi' dire:
negli anni trascorsi in jamaica avevamo delle session domenicali, dove nella veranda della nostra casa-studio si improvvisava con solo percussioni e voci per ore ed ore.
il ritmo nyabinghi che colloquialmente i jamaicani chiamano "one-two" e' un po' la clave della musica jamaicana essendo presente, esplicitamente o non, in tutte le linee di basso (autentiche) del reggae.
beh, piu' d'una volta , al termine della session, uno dei miei soci, un rastaman jamaicano, si rivolgeva a me un po' dolorante commentando la performance di qualcuno che non sapeva stare nel "one-two" dicendomi come lui sia aspettasse sempre che ogni africano (nero jamaicano in questo caso) possedesse il "one-two" e come fosse sempre un dolore scoprire che non sempre e' cosi?:D
hai ragione nikmm, lessi anche un'intervista del grande airto che diceva di aver avuto difficolta' a suonare con alcuni musicisti cubani che non ammettevano la pur minima deviazione dalla tradizione mentre per lui la musica e' piu' una personale (e collettiva) ricerca...
ma che sia nella tradizione o in un proprio personale percorso, il percussionista dovrebbe saper esprimere la sua natura piu' vera e profonda, li' dove lo spirito, il cuore, il corpo e la mente ridiventano una cosa sola (come era stato previsto dall'inizio).
quanto al punto di franky, non credo sia necessario essere devoti di santeria per suonare correttamente la musica afro-cubana o rasta per suonare correttamente il reggae, per esempio:
ma certo se la musica e' scissa da un percorso spirituale serio (qualunque esso sia) rimarra' un po' in superfice, non entrera' a fondo dentro di noi.
che siano bach o strawinsky, duke ellington o john coltrane, bob marley o gilberto gil, mongo santamaria o anga' tutti (o quasi) i grandi musicisti sono anche uomini di profonda spiritualita'.
sono, infine, d'accordo con yalla sul fatto che il "sentire" (e direi vivere) la musica non habbia basi biologiche ma solo spirituali, e ve ne do' un esempio al contrario, per cosi' dire:
negli anni trascorsi in jamaica avevamo delle session domenicali, dove nella veranda della nostra casa-studio si improvvisava con solo percussioni e voci per ore ed ore.
il ritmo nyabinghi che colloquialmente i jamaicani chiamano "one-two" e' un po' la clave della musica jamaicana essendo presente, esplicitamente o non, in tutte le linee di basso (autentiche) del reggae.
beh, piu' d'una volta , al termine della session, uno dei miei soci, un rastaman jamaicano, si rivolgeva a me un po' dolorante commentando la performance di qualcuno che non sapeva stare nel "one-two" dicendomi come lui sia aspettasse sempre che ogni africano (nero jamaicano in questo caso) possedesse il "one-two" e come fosse sempre un dolore scoprire che non sempre e' cosi?:D
Una volta ho visto un musicista (cantante- chitarrista) del congo, bravissimo gran animale da palco, ha intrattenuto da solo il pubblico perchè il suo gruppo era imbottigliato nel traffico. Ha fatto cantare e ballare tutti, coinvolgendo completamente l'auditorio. Tra un pezzo e l'altra parlava con gran concitazione e spiegava come gli facesse arrabbiare sentire la gente dire che gli africani hanno la musica nel sangue! Esagerando diceva che era un discorso razzista, sosteneva che sono gli uomini ad avere la musica nel sangue, e tutti gli uomini hanno il sangue! Semplicemente(e che mondo c'e' dietro questo semplicemente!) in Africa fin da piccoli si vive circondati ed immersi nella musica che fa parte in modo naturale della quotidianità e quindi è più facile sviluppare bene potenzialità che tutti hanno. Gran personaggio quel tipo....però son perfettamente d'accordo.
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In linea di massima condivido quanto detto negli ultimi post, e sono anche d'accordo col musicista africano; infatti io non ritengo che il nero abbia la musica nel sangue, ma solo un approccio diverso alla musica, tendenzialmente più viscerale, estroverso e, di conseguenza, in cui il ritmo assume un ruolo predominante; che la ragione sia etnoantropologica o legata all'ambiente, è un dato di fatto che le grandi tradizioni musicali in cui la poliritmia e gli strumenti percussivi hanno raggiunto l'apice dello sviluppo e della complessità, finendo per influenzare in maniera evidente tutta la musica contemporanea, hanno le loro basi in Africa, direttamente o indirettamente.
Quanto al fatto che il percussionista debba fare i conti col movimento ritmico del corpo, sono d'accordo con Yalla; personalmente mi sento limitato da questo punto di vista, mi muovo come un orso e non ho mai imparato a ballare neanche salsa e son semplicemente perchè mentre suono mi sento a mio agio, se ballo mi sento...ridicolo! E' un mio limite, e sono sicuro che condiziona anche le mie prestazioni musicali; comunque un mio amico cubano, ballerino di professione, mi diceva tempo fa che molti grandi percussionisti cubani non muovono un passo...
Quanto al fatto che il percussionista debba fare i conti col movimento ritmico del corpo, sono d'accordo con Yalla; personalmente mi sento limitato da questo punto di vista, mi muovo come un orso e non ho mai imparato a ballare neanche salsa e son semplicemente perchè mentre suono mi sento a mio agio, se ballo mi sento...ridicolo! E' un mio limite, e sono sicuro che condiziona anche le mie prestazioni musicali; comunque un mio amico cubano, ballerino di professione, mi diceva tempo fa che molti grandi percussionisti cubani non muovono un passo...
Sebastiano
qualcuno ha mai visto qualcosa di danza Kathak , ? Interessante vedere come le lunghe e complicate composizioni vengono interpretate spesso all'unisono tra la ballerina e il percussionista, che non necessariamente che io sappia debba saper ballare ma sicuramente deve prepararsi a memoria tutto il repertorio, la ballerina idem .......non ha niente a che fare con le danze afro e neanche con la danza del ventre,
per rendere l'idea , un buon video "casereccio" di Kathak a Benares:
http://www.youtube.com/watch?v=bqfQsILe7AM
per rendere l'idea , un buon video "casereccio" di Kathak a Benares:
http://www.youtube.com/watch?v=bqfQsILe7AM
fabrizio
ciao a tutti topic molto interessante e molto coinvilgente,ma vorrei ritornare un poco al contesto iniziale danza e musica le mie opinioni le ho gia espresse ma per rendere piu chiaro il concetto da parte mia,potrei aggiungere che la musica ed in special modo le percussioni e la danza espressa in movimento e non coreografica fa pate di tutti noi in qualsiasi parte del mondo nasciamo basti osservare un bambino i suoi primi modi di rallegrarsi cono percuotere vari oggetti creando cuoni e muoversi all inpazzata son musiche di ogni genere,certo che crescendo gli vengono per cosi dere insegnati modi educati di esprimersi ed e proprio qui che si preclude il fatto di poter rimanere per cosi dire espressivamente liberi...certo e che quegli stimoli primordiali con dosi di tecnica faranno poi la differenza ma senzaltro si parte da una base comune e quindi potrei anche dire che la danza e la musica non intesa come melodia ma come sensazione espressiva sono correlate e lo si puo vedere molto di piu in tutti i popoli che anno mantenuto intatte le radici col passato per quanto riguarda il percussionista io sono un pesssssimo percussionista ma a detta degli altri un discreto ballerino(credo esagerino un po) e posso solo dire che quando si balla e ci si lascia andare veramente ad un certo punto la connessione ballo ossia movimento e musica diventano una cosa unica ed e come far parte della musica stessa ed il corpo reagisce al ogni sollecitazione che gli strumenti e la melodia compongono nella struttuta della canzone..come essere in trans...la stessa cosa e capitata con la rumba afro se volete provare...una bella rumba ad alto volume in casa soli e muoversi liberando completamente la mente e immergersi colo nel ritmo come se fossimo noi una conga o un batà....da parte mia spero pian piano di avere la tecnica per esprimermi anche con le percussioni per me stesso sempre ovvio!!!un saluto siete grandi 

suerte
pace e ritmo!
grazie, bicio, per il bel video: l'universo della musica indiana , a me pressoche' sconosciuto, e' veramente molto interessante
quanto ai percussionisti cubani che non muovono un passo di cui riferiva sebastiano, effettivamente ce ne sono cosi' come ce ne sono in brasile ed in africa.
generalmente non e' che non sappiano farlo ma, per una scelta di stile, o per modestia o per altro, preferiscono astenersi.
salvo poi fare, ogni tanto, quei 2 o 3 movimenti, quei 10 secondi in cui ti fanno capire che se volessero non ce ne sarebbe per nessuno...
e' un po come giovanni hidalgo che non si mette a suonare la batteria in publico (so che lo fa in privato) perche', modesto ed umile com'e', non vuole che centinaia di batteristi appendano, per cosi' dire, le bacchette al chiodo:D
grazie, bicio, per il bel video: l'universo della musica indiana , a me pressoche' sconosciuto, e' veramente molto interessante
quanto ai percussionisti cubani che non muovono un passo di cui riferiva sebastiano, effettivamente ce ne sono cosi' come ce ne sono in brasile ed in africa.
generalmente non e' che non sappiano farlo ma, per una scelta di stile, o per modestia o per altro, preferiscono astenersi.
salvo poi fare, ogni tanto, quei 2 o 3 movimenti, quei 10 secondi in cui ti fanno capire che se volessero non ce ne sarebbe per nessuno...
e' un po come giovanni hidalgo che non si mette a suonare la batteria in publico (so che lo fa in privato) perche', modesto ed umile com'e', non vuole che centinaia di batteristi appendano, per cosi' dire, le bacchette al chiodo:D
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Ho letto un po' tutti gli interventi di questo Topic che evidentemente ha appassionato parecchio molti forumini rivelandosi senz'altro più che interessante.
E' chiaro che avendo toccato più argomenti ci possono essere pareri a volte concordanti a volte contrastanti, ma è normale che sia così.
Credo che alla fine però ci potrebbe essere un sistema per mettere d'accordo un po' tutti, e cioè sostituire le parole "importante" o addirittura "fondamentale" con la più semplice, diplomatica e "distensiva" parolina "utile", dal momento che dopo tante pagine scritte da nessuna parte è emersa la motivazione concreta dell'inscindibilità tra Musica e Danza (non basta dire "è così", bisogna anche dimostrare "perchè" è così) mentre è sicuramente emerso il concetto che, dopo che si sono acquisite nozioni tecniche e pratiche di base assolutamente inportanti ed imprescindibili, ecco che allora può essere utile approfondire il discorso discorso legato alla danza. Ripeto, dopo che si sono acquisite nozioni tecniche e pratiche di base assolutamente inportanti ed imprescindibili, dal momento che è inutile parlare di concetti tanto profondi come alcuni degli argomenti oggetto del Topic se prima si hanno lacune di base anche elementari.
Una cosa però è certa, alla fine so che devo senz'altro ringraziare questa discussione e alcuni degli interventi perchè mi hanno finalmente convinto a cercare in profondità il "ballerino che c'è nascosto dentro di me", o che quantomeno ci deve essere dal momento che evidentemente non è possibile che io stia suonando da oltre 35 anni le Percussioni senza che sia ancora saltato fuori, e dunque deve esserci. Non l'ho ancora trovato, ma prima o poi, lo so, salterà fuori
Sha' :;):
P.S: Ah, dimenticavo, solo un'ultima considerazione, a chi, trovandosi in difficoltà venisse in mente di iscriversi a qualche corso di danza sperando di risolvere problemi tecnici o pratici legati allo Strumento, consiglio senz'altro di pensare prima o a trovare un buon Maestro (di Congas) o comunque ad intensificare un po' le sessioni di studio, dicono che siano ancora soluzioni, forse "alternative", ma abbastanza efficaci...
:p
Edited By shaddy on 1201883441
E' chiaro che avendo toccato più argomenti ci possono essere pareri a volte concordanti a volte contrastanti, ma è normale che sia così.
Credo che alla fine però ci potrebbe essere un sistema per mettere d'accordo un po' tutti, e cioè sostituire le parole "importante" o addirittura "fondamentale" con la più semplice, diplomatica e "distensiva" parolina "utile", dal momento che dopo tante pagine scritte da nessuna parte è emersa la motivazione concreta dell'inscindibilità tra Musica e Danza (non basta dire "è così", bisogna anche dimostrare "perchè" è così) mentre è sicuramente emerso il concetto che, dopo che si sono acquisite nozioni tecniche e pratiche di base assolutamente inportanti ed imprescindibili, ecco che allora può essere utile approfondire il discorso discorso legato alla danza. Ripeto, dopo che si sono acquisite nozioni tecniche e pratiche di base assolutamente inportanti ed imprescindibili, dal momento che è inutile parlare di concetti tanto profondi come alcuni degli argomenti oggetto del Topic se prima si hanno lacune di base anche elementari.
Una cosa però è certa, alla fine so che devo senz'altro ringraziare questa discussione e alcuni degli interventi perchè mi hanno finalmente convinto a cercare in profondità il "ballerino che c'è nascosto dentro di me", o che quantomeno ci deve essere dal momento che evidentemente non è possibile che io stia suonando da oltre 35 anni le Percussioni senza che sia ancora saltato fuori, e dunque deve esserci. Non l'ho ancora trovato, ma prima o poi, lo so, salterà fuori

Sha' :;):
P.S: Ah, dimenticavo, solo un'ultima considerazione, a chi, trovandosi in difficoltà venisse in mente di iscriversi a qualche corso di danza sperando di risolvere problemi tecnici o pratici legati allo Strumento, consiglio senz'altro di pensare prima o a trovare un buon Maestro (di Congas) o comunque ad intensificare un po' le sessioni di studio, dicono che siano ancora soluzioni, forse "alternative", ma abbastanza efficaci...


Edited By shaddy on 1201883441
Shaddy
Ag vol dal capes...
Ag vol dal capes...
shaddy ha scritto:Una cosa però è certa, alla fine so che devo senz'altro ringraziare questa discussione e alcuni degli interventi perchè mi hanno finalmente convinto a cercare in profondità il "ballerino che c'è nascosto dentro di me", o che quantomeno ci deve essere dal momento che evidentemente non è possibile che io stia suonando da oltre 35 anni le Percussioni senza che sia ancora saltato fuori, e dunque deve esserci. Non l'ho ancora trovato, ma prima o poi, lo so, salterà fuori![]()
Sha' :;):
P.S: Ah, dimenticavo, solo un'ultima considerazione, a chi, trovandosi in difficoltà venisse in mente di iscriversi a qualche corso di danza sperando di risolvere problemi tecnici o pratici legati allo Strumento, consiglio senz'altro di pensare prima o a trovare un buon Maestro (di Congas) o comunque ad intensificare un po' le sessioni di studio, dicono che siano ancora soluzioni, forse "alternative", ma abbastanza efficaci...:p
:D


fabrizio
caro maestro shaddy,
grazie per la sintesi finale dalla quale mi permetto, pero', di dissentire.
non credo ci possa essere un unico "giusto" ordine con cui affrontare il proprio percorso musicale, o perlomeno questo dipende dalle individuali priorita'.
se per esempio, la priorita' del signor X e' essere un versatile musicista professionista, in grado di suonare in modo competente il maggior numero di stili possibile e lavorare, di conseguenza, in modo regolare a livello di studio e live... allora la lettura e la miglior possibile preparazione tecnica vengono decisamente al primo posto.
ma c'e' anche un signor Y per il quale la musica (e la percussione) e' prima di tutto un percorso di conoscenza di se stesso e del mondo che lo circonda. per lui, probabilmente, non c'e' un prima e un dopo: la ricerca spirituale, il tamburo , la danza, il canto, l'alimentazione, l'amore, la famiglia... insomma tutta la vita va di pari passo e ad ogni progresso su di un fronte viene avanti il tutto, perche' il tutto e' uno.
questo signor Y non sa neanche leggere un semplice esercizio ne' gli interessa imparare a farlo, perche' sa' che i ritmi dell'africa sono fluidi e non scanditi, non si possono scrivere con il sistema europeo di notazione musicale e solfeggio (casomai andrebbero dipinti o disegnati) ma possono essere appresi nella loro ricchezza e profondita' solo per trasmissione orale: ascoltando fino ad assorbire. e continuando sempre ad ascoltare.
non credo che il signor X sia' piu' "giusto" del signor Y o viceversa. hanno solo diverse priorita' e quindi il loro percorso e' differente pur manifestandosi nello stesso modo: due mani su pelle e legno (o fiberglass che sia)
ti auguro con tutto il cuore di trovare il ballerino latente (o latitante?) che c'e' in te...
one love a tutti!
grazie per la sintesi finale dalla quale mi permetto, pero', di dissentire.
non credo ci possa essere un unico "giusto" ordine con cui affrontare il proprio percorso musicale, o perlomeno questo dipende dalle individuali priorita'.
se per esempio, la priorita' del signor X e' essere un versatile musicista professionista, in grado di suonare in modo competente il maggior numero di stili possibile e lavorare, di conseguenza, in modo regolare a livello di studio e live... allora la lettura e la miglior possibile preparazione tecnica vengono decisamente al primo posto.
ma c'e' anche un signor Y per il quale la musica (e la percussione) e' prima di tutto un percorso di conoscenza di se stesso e del mondo che lo circonda. per lui, probabilmente, non c'e' un prima e un dopo: la ricerca spirituale, il tamburo , la danza, il canto, l'alimentazione, l'amore, la famiglia... insomma tutta la vita va di pari passo e ad ogni progresso su di un fronte viene avanti il tutto, perche' il tutto e' uno.
questo signor Y non sa neanche leggere un semplice esercizio ne' gli interessa imparare a farlo, perche' sa' che i ritmi dell'africa sono fluidi e non scanditi, non si possono scrivere con il sistema europeo di notazione musicale e solfeggio (casomai andrebbero dipinti o disegnati) ma possono essere appresi nella loro ricchezza e profondita' solo per trasmissione orale: ascoltando fino ad assorbire. e continuando sempre ad ascoltare.
non credo che il signor X sia' piu' "giusto" del signor Y o viceversa. hanno solo diverse priorita' e quindi il loro percorso e' differente pur manifestandosi nello stesso modo: due mani su pelle e legno (o fiberglass che sia)
ti auguro con tutto il cuore di trovare il ballerino latente (o latitante?) che c'e' in te...
one love a tutti!
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