Che tristezza... - Udine...
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ciao nigno, (non so fare la egne), ti ho riconosciuto sai? valente e sciccoso timbalero colpevolissimo di aver abbandonato le scene...ti ricordiamo ancora e ti dico, senza sviolinate, che sei mancato molto; a presto incontrarci per una megarumba, magari in un posto più comodo di una tomba di giganti...
piero
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ehi ragazzi! non volevo portare scompiglio! ho salutato una mia vecchia conoscenza, ma sono a disposizione per aprofondimenti di ogni genere. per esempio mi piacerebbe dialogare con chiunque abbia avuto contatti più o meno diretti con la Regla de Ocha; io sono un iniziato ma ho poche posibiltà di scambi perchè in Sardegna non siamo tanti; tu friulano scontento, potresti iniziare ad organizzare degli stages chiamando percussionisti di talento (ce ne sono parecchi) e creando un giro di appassionati che si allargherebbe piano piano, creando un giro solido... a Bali dico che si consideri invitato a sassari non appena gli è possibile (per nutrirti non ti preoccupare, ho un ristorante...)
piero
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Le cose che dice Caballero funzionano: quando ho cominciato (anni 70) conoscevo si e nò 4 percussionisti in tutta la Sardegna; ora, dopo anni di impegno e lavoro da parte di alcuni pazzi visionari, si contano a svariate decine; la maggioranza di questi ha studiato o studia abbastanza seriamente, e credo che questi risultati non siano casuali. Un saluto doveroso al grande Sandro De Vita, decano dei percussionisti sardi, nonchè l'uomo da me più invidiato dopo che fu invitato dal grande Tito Puente sul palco a suonare il bongò durante un memorabile concerto di latin-jazz all'anfiteatro di Cagliari nei primi anni 70 (allora emettevo i primi vagiti percussionistici studiando da un metodo LP, poichè gli insegnati di percussioni in Sardegna erano un'utopia...)
Sebastiano
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