Quanto studiare?
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ciao carlo,sono juan platano,allora se accetti un mio consiglio,il mio consiglio e questo:cioe' non importa quanto tempo dedichi allo studio delle congas,ma come studi.cioe' non serveche tu studi 10 ore al giorno,puoi studiare anche 1 ora al giorno ma l'importante e che viene fatta bene,e un'altra cosa fondamentale e' essere costanti,mai saltare un giorno perche' basta che stai un giorno senza suonare dimmi se non e' vero che non senti di aver perso qualcosa?poi il fatto di seguire le basi certo!ma se puoi suonare con qualcuno,che magari non fanno lo stesso tuo genere,per iniziare fa sempre bene,ti serve ad avere una padronanza del tuo strumento.
Se non ti basta questo consiglio e vuoi saperne di piu' scrivimi.
a presto. juanplatano@tiscali.it
Se non ti basta questo consiglio e vuoi saperne di piu' scrivimi.
a presto. juanplatano@tiscali.it

juanpltano
Daccordissimo con juanp l' importante e' la costanza, e se non ci sono mire partcolari anche 30 minuti al giorno di tecnica fatte bene possono farti fare dei buoni progressi.
poi stara' a te aumentare il tiro quando te la senti, quando trovi lo spazio e sopratutto quando imparerai a studiare sempre meglio.
:;):
dimenticavo: un buon insegnante che ti mantenga il "tiro"
io ho praticato alcuni giorni anche 8 ore al gg, ma ero seguito
da lui. da solo piu' di 3-4 ore faccio fatica a rimanere concentrato.ma e' gia' tanto tenendo conto che la maggiorparte delle persone e' piu' abituata a sconcentrarsi che a concentrarsi.prendila come una ginnastica mentale, la musica e' anche questa.
per il discorso piu' tecnico riguardo divisione tempo tra solfeggio, pratica specifico alle congas tirimando a shaddy
che ti dira' qualcosa di piu' preciso
poi stara' a te aumentare il tiro quando te la senti, quando trovi lo spazio e sopratutto quando imparerai a studiare sempre meglio.
:;):
dimenticavo: un buon insegnante che ti mantenga il "tiro"

io ho praticato alcuni giorni anche 8 ore al gg, ma ero seguito
da lui. da solo piu' di 3-4 ore faccio fatica a rimanere concentrato.ma e' gia' tanto tenendo conto che la maggiorparte delle persone e' piu' abituata a sconcentrarsi che a concentrarsi.prendila come una ginnastica mentale, la musica e' anche questa.
per il discorso piu' tecnico riguardo divisione tempo tra solfeggio, pratica specifico alle congas tirimando a shaddy
che ti dira' qualcosa di piu' preciso

fabrizio
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- Iscritto il: mar set 30, 2003 4:21 pm
Concordo bixio....l'importante è studiare bene, piuttosto che molto. E spendere più tempo per ciò che ci viene più difficile...credo sia molto importante far camminare di paripasso la tecnica, la lettura e l'nterpretazione...e anche il dicorso dell'insegnante credo sia di primaria importanza.
Comandante Diavolo
Monaco Obbediente Giovane Staffetta Ribelle Combattente
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Ciao raga, evidentemente il problema "tempo" non lo si riscontra solo dal punto di vista tecnico e dell'accompagnamento, ma anche in riferimento alla quantità a disposizione per studiare.
Quello che dico sempre ai ragazzi che vengono a lezione è che ciò che fanno a casa (e soprattutto come lo fanno) è più importante di quello che facciamo insieme durante la lezione.
Da parte mia infatti posso prodigarmi quanto voglio a mostrare colpi, tecnica, ritmi ecc. ma se a casa l'allenamento non è assiduo e costante purtroppo il percorso sarà molto più faticoso.
Personalmente, se non qualche anno fa quando studiavo Chitarra o Pianoforte, in riferimento alle Congas non ho mai dedicato neppure 1 minuto al "solfeggio".
Ho sempre preferito e preferisco tutt'oggi dedicare ogni attimo allo studio della Tecnica o all'allenamento.
Credo che nel tempo da dedicare allo Strumento o nella suddivisione tra Tecnica, Ritmi ecc. non ci sia nulla di drastico o quanto meno non esistano regole certe o definitive. Ognuno dovrebbe cercare di essere più obbiettivo e severo possibile nel giudicarsi e suprattutto abbastanza sincero con se stesso.
In questo modo si possono comprendere le reali necessità e a quale fase dedicare più o meno tempo.
Naturalmente, andando a lezione, dovrebbe essere l'Insegnante a dire di volta in volta quali sono i punti sui quali lavorare maggiormente a casa: la precisione, la pulizia dei suoni, la velocità di eseguzione ecc.
All'inizio ho sottolineato il "come si studia" dal momento che è fondamentale. Per fare un esempio spesso capita che si provi a trovare il suono lavorando in modo troppo veloce, oppure senza guardarsi le mani o senza concentrarsi adeguatamente, dunque alla base di tutto c'è una buona dose di rilassatezza mentale, e concentrazione su ciò che si sta facendo. Credo che con 1 o 2 orette di studio abbastanza intenso (non necessariamente tutti i giorni) si possano raggiungere degli ottimi risultati. Dunque prima di tutto la "qualità" del modo di studiare.
Teniamo conto anche del fatto che la fortuna di noi Percussionisti consiste nel poterci esercitare ovunque, davanti alla TV, in bagnetto, in auto, persino a tavola (con buona pace dei parenti che ci devono sopportare ogni volta che tamburelliamo su tutto quello che ci capita a tiro). Questo fa sì che possiamo allenare i movimenti delle mani ecc. anche senza necessariamente avere i Tamburi sottomano e questa è senz'altro una grande fortuna.
Dunque caro Carlo, per concludere, ti consiglio di cercare di capire quali possono essere le tue lacune e di volta in volta dedicare un po' più di tempo a quelle, poi, nel caso ad esempio di un ritmo o un esercizio nuovo studialo semplicemente fino a quando non ti riesce alla perfezione, cioè fino a quando non sei sicuro di poterlo dominare, eseguire alla velocità che vuoi in modo pulito e preciso. In questo modo sei tustesso che determini quanto tempo dedicare a questo o a quell'esercizio, a questo o a quel ritmo ecc.
Un'ultima cosa, ribadisco il concetto che, alla base di tutto, sta il fatto che devi sapere cosa studiare, e per questo ti può aiutare solo il tuo Maestro.
Ciao.
Sha':;):
Quello che dico sempre ai ragazzi che vengono a lezione è che ciò che fanno a casa (e soprattutto come lo fanno) è più importante di quello che facciamo insieme durante la lezione.
Da parte mia infatti posso prodigarmi quanto voglio a mostrare colpi, tecnica, ritmi ecc. ma se a casa l'allenamento non è assiduo e costante purtroppo il percorso sarà molto più faticoso.
Personalmente, se non qualche anno fa quando studiavo Chitarra o Pianoforte, in riferimento alle Congas non ho mai dedicato neppure 1 minuto al "solfeggio".
Ho sempre preferito e preferisco tutt'oggi dedicare ogni attimo allo studio della Tecnica o all'allenamento.
Credo che nel tempo da dedicare allo Strumento o nella suddivisione tra Tecnica, Ritmi ecc. non ci sia nulla di drastico o quanto meno non esistano regole certe o definitive. Ognuno dovrebbe cercare di essere più obbiettivo e severo possibile nel giudicarsi e suprattutto abbastanza sincero con se stesso.
In questo modo si possono comprendere le reali necessità e a quale fase dedicare più o meno tempo.
Naturalmente, andando a lezione, dovrebbe essere l'Insegnante a dire di volta in volta quali sono i punti sui quali lavorare maggiormente a casa: la precisione, la pulizia dei suoni, la velocità di eseguzione ecc.
All'inizio ho sottolineato il "come si studia" dal momento che è fondamentale. Per fare un esempio spesso capita che si provi a trovare il suono lavorando in modo troppo veloce, oppure senza guardarsi le mani o senza concentrarsi adeguatamente, dunque alla base di tutto c'è una buona dose di rilassatezza mentale, e concentrazione su ciò che si sta facendo. Credo che con 1 o 2 orette di studio abbastanza intenso (non necessariamente tutti i giorni) si possano raggiungere degli ottimi risultati. Dunque prima di tutto la "qualità" del modo di studiare.
Teniamo conto anche del fatto che la fortuna di noi Percussionisti consiste nel poterci esercitare ovunque, davanti alla TV, in bagnetto, in auto, persino a tavola (con buona pace dei parenti che ci devono sopportare ogni volta che tamburelliamo su tutto quello che ci capita a tiro). Questo fa sì che possiamo allenare i movimenti delle mani ecc. anche senza necessariamente avere i Tamburi sottomano e questa è senz'altro una grande fortuna.
Dunque caro Carlo, per concludere, ti consiglio di cercare di capire quali possono essere le tue lacune e di volta in volta dedicare un po' più di tempo a quelle, poi, nel caso ad esempio di un ritmo o un esercizio nuovo studialo semplicemente fino a quando non ti riesce alla perfezione, cioè fino a quando non sei sicuro di poterlo dominare, eseguire alla velocità che vuoi in modo pulito e preciso. In questo modo sei tustesso che determini quanto tempo dedicare a questo o a quell'esercizio, a questo o a quel ritmo ecc.
Un'ultima cosa, ribadisco il concetto che, alla base di tutto, sta il fatto che devi sapere cosa studiare, e per questo ti può aiutare solo il tuo Maestro.
Ciao.
Sha':;):
Shaddy
Ag vol dal capes...
Ag vol dal capes...
shaddy ha scritto:Teniamo conto anche del fatto che la fortuna di noi Percussionisti consiste nel poterci esercitare ovunque, davanti alla TV, in bagnetto, in auto, persino a tavola (con buona pace dei parenti che ci devono sopportare ogni volta che tamburelliamo su tutto quello che ci capita a tiro). Questo fa sì che possiamo allenare i movimenti delle mani ecc. anche senza necessariamente avere i Tamburi sottomano e questa è senz'altro una grande fortuna.
...questa cosa che ha detto Shaddy è sacrosanta e bellissima...
senza ritornare su tutte le altre cose giustissime dette da tutti, mi permetto di aggiungerne un paio:
Per alcune discipline o parti di esse Lo studio non è un momento ben preciso che ha un inizio o una fine temporale, ma come diceva un noto scienziato "è uno stato mentale". questo dal mio punto di vista si applica bene a noi in certi casi: quello che voglio dire è che se quando ascolti alla radio qualsiasi brano, già sei "con le antenne dritte" ponendo attenzione agli incastri che ci sono, o a quelli che ci potrebbero essere..è già un ottimo esercizio...al pari di fischiarci una melodia sopra per il sassofonista...
due cose che secondo me sono importanti iniltre quando si fanno esercizi di tecnica:
iniziare sempre piano!
abituarsi a disabituare i meccanicismi monodirezionali, cioè abituare le mani a poter fare le stesse cose...
un'ultima cosa: suonare con altre persone il più possibile perchè una cosa è suonare da solo, una cosa è la musica d'insieme... si rischia di essere un mostro di tecnica e non saper essere adeguato nelle situazioni più semplici...dunque ascoltare tanto
In bocca al Lupo
L.
* * *
....Che mi venga un COLPO....
....Che mi venga un COLPO....
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