la mano morta...

Un forum per discutere sui segreti, i ritmi e gli esercizi per migliorare la tecnica e la conoscenza dello strumento
mario(ex tecnica)
Messaggi: 284
Iscritto il: sab mar 10, 2007 1:56 pm
Località: genova

Messaggioda mario(ex tecnica) » lun ott 15, 2007 12:48 pm

ciao, forse non mi sono espresso bene nei messaggi precedenti e quindi ho creato qualche dubbio.......ho trovato tutte le opinioni scritte fino ad ora essenzialmente corrette; ci sarà sempre un modo di vedere le cose diversamente tra musico e musico ;in un modo o nell'altro (con questi o quegli esercizi) la tecnica di uno strumento, di qualunque strumento, va approfondita per poter poi trarre da suddetto strumento quelli che sono i suoni corretti , la fluidità di esecuzione, la rilassatezza tali da poter anche poi , al momento giusto potersi divertire....e questo punto ,in un modo o nell'altro ,è stato espresso da tutti quelli che hanno scritto la loro; poi sulla diffusione delle conoscenze di questi strumenti sono pienamente d'accordo sulla sproporzionalità di musicisti bravissimi con strumenti quali basso batteria chitarra ma anche tutti quelli per esempio studiati nei tantissimi conservatori di tutta italia rispetto alle tumbe paila e bongò ecc..; è inevitabile per via della quasi assoluta mancanza di tradizione per quanto riguarda musica afrocubana
e strumenti legati ad essa; e altresì vero che qualcosa da un pò di tempo a questa parte si muove in una direzione fatta di conoscenza passione studio ecc.....il mio discorso sui ragazzi sentiti a roma è solo il racconto della mia esperienza e la piacevole sorpresa nel constatare quanti ragazzi giovani e bravi orbitino in una sola città(grandicella ,però...) ; poi ognuno è libero di vivere la musica o il suo strumento come gli aggrada: sei purista? bene! non sei purista?bene!hai studiato tantissima indipendenza?bene!fino a che si studia correttamente con amore ,impegno ,sudore, a volte sangue non ci sarà nessuno che potrà dirci che i nostri sforzi siano da biasimare.......io la vedo così: quando studio uno stile di musica o ritmo particolare lo faccio in modo da dare a quel genere il suono giusto ,e sia obbiapà dell'abakuà e sia segundo della rumba quinto del guaguancò,sia mula cachimbo del palo yuca o makuta , sia il tumbao con 4 tumbadoras il danzon della tipica 73 eccetera eccetera eccetera, credo ci sia un modo solo per farlo correttamente ,acquisendo il proprio stile e fraseggio ; quindi non è questione di essere legato alla tradizione o essere puristi ma solo di essere appassionati ad un genere e studiarlo per cercare di farlo suonare al meglio....il mio è uno studio a 360 g. dall'idipendenza con campana a pedale e tumbadoras alle ritmiche tradizionali, alla pila suonata con snare e grancassa,dal danzon tradizionale al continuo approfondimento della tecnica , dal fraseggio per soli sulla musica popolare al quinto dei tre stili di rumba,alla conga e via dicendo; non sò se quello che riki(chaworò)ha scritto sia vero sula mano de verdad(che poi non sò cosa sia) questo lo sa solo dio ,credo per tanto spero di aver chiarito la mia posizione ed il fatto di non essermi trovato in disaccordo con nessuno(se ce ne fosse stato bisogno) quindi
ciao a tutti ed un abbraccio
mario

shaddy
Messaggi: 3309
Iscritto il: mer giu 25, 2003 10:03 am
Località: Modena/Reggio Emilia
Contatta:

Messaggioda shaddy » mar ott 16, 2007 10:36 am

Condivido senz'altro il tuo pensiero.

Sha' :;):
Shaddy

Ag vol dal capes...

Sebastiano
Messaggi: 1137
Iscritto il: mer mar 29, 2006 9:46 am
Località: Sassari

Messaggioda Sebastiano » mar ott 16, 2007 10:48 am

Spendo due righe sulla presunta diatriba tra puristi e non ( con tutti i limiti che può avere l'uso di questi termini):
il mio pensiero, ammesso che possa intressare, è il seguente: la tumbadora è uno strumento che ha poco più di un secolo di storia ed è nato a Cuba, dove si è sviluppata la sua tecnica e la sua applicazione in contesti folklorici o orchestrali, nonchè il concetto proprio dello strumento, cioè il suo linguaggio.
Da questo punto di partenza si è diffusa nel mondo diventando in effetti lo strumento a percussione più versatile dopo la batteria (vedete che io e Shaddy ogni tanto siamo d'accordo?)
:D :p
Quindi il modo più logico di avvicinarsi allo strumento è quello di studiarla nella sua collocazione originale, poichè è là che esprime la sua natura; solo nella musica afrocubana ( e derivati come salsa, latin-jazz, latin-rock etc.) è uno strumento assolutamente indispensabile e imprescindibile!
Una volta acquisita la conoscenza di base dei suoni, della tecnica, della clave e dei ritmi con cui la conga è nata, non trovo niente di male ad applicare il tutto ad altri contesti musicali a cui può dare un bell'apporto, se usata con gusto e proprietà di linguaggio.
Piace anche a me suonare jazz, o rock, o reggae, o fusion, o pop, purchè mi renda conto che sono in grado di aggiungere qualcosa al messaggio complessivo, e non solo un riempitivo per giustificare la presenza del precussionista; questo ovviamente dipende da mille fattori, in parte personali e in parte relati alla situazione musicale. Però resta il dato di fatto che se manca la tumbadora in una rumba, in una salsa, in una conga è difficile fare qualcosa di efficace, mentre su uno swing o un rock se ne potrebbe fare a meno ( e qualcuno degli altri musicisti potrebbe anche ritenere superfluo il fatto di inserirla...).
Quindi da parte mia nessuna preclusione, purchè si usi il buon senso.
Sebastiano

shaddy
Messaggi: 3309
Iscritto il: mer giu 25, 2003 10:03 am
Località: Modena/Reggio Emilia
Contatta:

Messaggioda shaddy » mer ott 17, 2007 9:05 am

Condivido senz'altro anche il tuo pensiero.

Vedete che io e Seba ogni tanto siamo d'accordo? :D

Sha' :;):
Shaddy

Ag vol dal capes...

congafil
Messaggi: 10
Iscritto il: gio mar 30, 2006 11:22 pm

Messaggioda congafil » ven nov 16, 2007 1:36 am

Ciao a tutti, è un po' che manco dal villaggio dei forumini...pur essemdomi registrato un anno fà circa (!) a proposito di mano sx debole, ho avuto problemi simili anch'io. uno dei modi più efficaci, credo, e anche più pallosi è quello di fare semplicemente delle serie alternate di colpi dx/sx, il più a lungo possibile. Prima solo toni aperti, poi alternati slap e aperti: consiglio del "nonno" ovvero il mitico Roberto Evangelisti, secondo il quale alla lunga si dovrebbe ottenere lo stesso suono dalle due mani... In effetti dopo pazienza infinita, la sx è migliorata moltissimo, c'è ancora un po' di differenza...ma non demordo. Soprattutto lo slap è migliorato tantissimo. Ma come dice Roberto, prima bisogna ottenere un perfetto tono aperto da entrambi le mani...poi...si passa allo slap. Sante parole!!
E' solo un tentativo di risposta a chi lamentava problemini con la sx, molto umile e spassionato. I dati tecnici li lascio a Shaddy & Co. molto più titolati. Quanto al "gusto e proprietà di linguaggio" ed all'inserimento delle congas in generi al di fuori del contesto cubano, sono pienamento d'accordo con Sebastiano. Per quanto mi riguarda, mi son trovato a suonare nei contesti più diversi, e capisco sempre di più la valenza di quanto afferma Sebastiano. Meglio non suonare, almeno le congas, se "non ci stanno". E' anche vero che proprio la versatilità dello strumento, o meglio, dello stile del conguero, può far raggiungere buoni risultati. E' vero, ci vuole tecnica, ma anche musicalità...a mio modestissimo avviso. Non sono ai vostri livelli, cerco di migliorare anch'io studiando al Timba con Paulo, e vi assicuro che è maniacale, come è giusto che sia. Mi rendo conto tuttavia che, per esempio in un contesto jazz, quello che a me piace molto, la storia cambia e di molto. Gli accenti sono completamente diversi... il "ternario" impera..! Come la mettiamo: più tecnica, più musicalità, più interplay...? Sono curioso di sapere la vostra, se ne avete voglia..
Ciao a tutti.

Fil

Saluti

Fil :D :;):

congafil
Messaggi: 10
Iscritto il: gio mar 30, 2006 11:22 pm

Messaggioda congafil » ven nov 16, 2007 4:26 pm

Mario di Genova.. ma sei proprio tu, abbiamo suonato latin jazz insieme per il Timba alla festa della musica a Roma..?

Filippo :p

shaddy
Messaggi: 3309
Iscritto il: mer giu 25, 2003 10:03 am
Località: Modena/Reggio Emilia
Contatta:

Messaggioda shaddy » sab nov 17, 2007 3:39 pm

congafil ha scritto:"...Come la mettiamo: più tecnica, più musicalità, più interplay..."?

Direi che la risposta sia abbastanza semplice vecchio mio, servono tutte e tre le componenti, possibilmente unite anche a sensibilità, un minimo di cultura Musicale, conoscenza degli Strumenti che suonano con te ed esperienza.

Sha' :;):




Edited By shaddy on 1195314033
Shaddy

Ag vol dal capes...

mario(ex tecnica)
Messaggi: 284
Iscritto il: sab mar 10, 2007 1:56 pm
Località: genova

Messaggioda mario(ex tecnica) » dom nov 18, 2007 5:59 pm

oh filippo! sono proprio io! e tu sei proprio tu! ci si vede giù a dicembre!
ciao
mario

zumbi
Messaggi: 146
Iscritto il: mer ago 22, 2007 11:05 pm
Località: pianeta terra
Contatta:

Messaggioda zumbi » mar gen 22, 2008 3:36 pm

pace e ritmo!
vorrei intervenire su una delle tangenti della discussione e cioe' il perche' in italia non ci siano abbastanza tumbadores preparati nei confronti di altri strumentisti.
come ha giustamente sottolineato sebastiano, la questione e' principalmente culturale.
la batteria per esempio e' uno strumento che, oltre ad essere presente in tutti gli stili popolari (a differenza della tumbadora) e' anche suonabile da chi non ha grande sensibilita' musicale.
e lo dico da batterista con piu' di 20 anni d'esperienza e tumbador principiante.
alcuni dei piu' famosi (non dei piu' bravi, bada bene) batteristi del mondo non hanno groove, ne' senzo della dinamica, ne' gusto, ne' tocco, ne' suono!
eppure dalle copertine dei dischi, delle riviste o dai video su mtv attirano migliaia di giovani ad avvicinarsi alla batteria con l'idea che basti essere un po stravaganti per potersi far strada (ed a volte purtroppo e' proprio cosi')
al contrario un tumbador deve avere tutte quelle qualita' altrimenti non va da nessuna parte.
senza menzionare a quanti batteristi ho sentito dire che "odiano" i percussionisti
(per me e' come sentire qualcuno dire che odia sua madre)
inoltre c'e' la delicata questione della musica nel suo rapporto con la danza:
in italia le due cose sono, quasi sempre purtroppo, scisse e viste come separate.
in tutte le tradizioni di origine africana, invece, sono una cosa sola e questo spiega il perche' di tante cose...

shaddy
Messaggi: 3309
Iscritto il: mer giu 25, 2003 10:03 am
Località: Modena/Reggio Emilia
Contatta:

Messaggioda shaddy » mer gen 23, 2008 9:56 am

Da una parte posso essere d'accordo con quanto hai detto, dal momento che le questioni culturali sono spesso alla base di svariate problematiche. E' anche vero però che le stesse "questioni culturali" sono anche un fattore un po' troppo generico, da prendere in considerazione per analizzare un problema che, a mio modestissimo avviso, ha delle lacune più specifiche e abbastanza tangibili e concrete. Infatti, la scarsa quantità di Congueri di un certo livello (in proporzione ad altri strumenti) è dovuta soprattutto a due fattori di base: da una parte alla mancanza di insegnanti seri e preparati, e dall'altra a quelli che si improvvisano tali.
Prendendo ad esempio la Batteria, dal momento che l'hai citata, basta pensare a quanti bravi batteristi ci sono (anche tra gli "amatori") capaci di suonare come si deve, con una buona padronanza tecnica, con groove, con gusto, e senso della dinamica. Sono decine e decine. Questo semplicemente perchè ormai la Batteria è uno Strumento con basi solide e consolidate, la cui tecnica è insegnata correttamente da altrettante decine e decine di insegnanti seri e preparati. E con questo non voglio dire che anche tra gli insegnanti di Batteria non ci possano essere maestri improvvisati o di scarso valore, ma semplicemente che sono senz'altro una quantità irrisoria rispetto alla moltitudine di coloro che si improvvisano Maestri di Congas divulgando tecniche concetti e nozioni che spesso non hanno alcun fondamento e servono solo a creare confusione.

Sha' :;):
Shaddy

Ag vol dal capes...

mario(ex tecnica)
Messaggi: 284
Iscritto il: sab mar 10, 2007 1:56 pm
Località: genova

Messaggioda mario(ex tecnica) » mer gen 23, 2008 6:34 pm

io credo invece che il fattore culturale sia di grande importanza
per potersi avvicinare a qualsiasi strumento.....il batterista che suona rock o pop o jazz o funky deve avere nozioni cultural-musicali tali da consentirgli di dare il suono giusto prima allo strumento e poi al genere che stà suonando; il fattore del ballo è realmente fondamentale ma spesso per motivi pratici è difficile qua in italia potersi avvicinare ad esso ; però chi suona un quinto su guaguancò o una columbia non è che può affidarsi alla musicaliyà e basta , deve riprodurre (anche con un pò di personalità) il quinto studiato sul disco dei mounequitos o clave y guaguancò ecc.. e quel quinto nasce proprio dalla danza ; quindi è importante la cultura ( per come vivo io la cosa) di ciascuno strumento e di ciascun ritmo : che sia un chachacha o un son o una rumba o un orchesta di charanga
che sia van van o ritmo oriental o cojunto son 14, rumba guiro abakuà comparsa ecc... ; una buona impostazione tecnica è la base solida che lo strumento tumbadoras deve avere( e per questo faccio tantissimi complimenti a lele perchè ho visto che i ragazzi che gli passano sotto le grinfie sono impostati benissimo) e se non si ha quella non si riuscirà poi ad imparare a dire le cose giuste al momento giusto a seconda di varie situazioni musicali, ma mi riferico anche ad un perc. che esegua un solo di tumbadoras ad un concerto rock con il linguaggio cubano dirai sempre le cose giuste!!!!!
oooooookkkk;allora un saluto a tutti
mario

shaddy
Messaggi: 3309
Iscritto il: mer giu 25, 2003 10:03 am
Località: Modena/Reggio Emilia
Contatta:

Messaggioda shaddy » gio gen 24, 2008 10:10 am

mario(ex tecnica) ha scritto:io credo invece che il fattore culturale sia di grande importanza

Assolutamente sì, ma il mio discorso intendeva sottolineare il fatto che quì siamo ancora...più indietro!
Magari si potesse analizzare il tutto da un punto di vista culturale, significherebbe che le basi "tecniche" in generale sono già acquisite e consolidate. Il problema è che scarseggiano quelli in grado di darti basi tecniche corrette e utili. Ed ecco che allora, quando provi ad andare a studiare un assolo o a mettere in pratica fondamenti della tradizione che vadano oltre il Tumbao... son dolori!
Senza contare che spesso molti "insegnanti" di Congas sono batteristi prestati alle Congas che spesso non conoscono le basi fondamentali dei latini nemmeno nell'ambito del loro Strumento (la Batteria) e pretendono di insegnare a suonarli su uno Strumento (le Congas) che il più delle volte non sanno suonare nemmeno loro!
A proposito di Rock, spesso molti ragazzi non sono nemmeno capaci di limitarsi semplicemente a seguirlo con un ritmo di base il Rock (perchè non sanno cosa farci, cosa inserirci ecc.)... figuriamoci farci un assolo dentro...
Ed è per questo che da anni il mio programma didattico prevede l'insegnamento e l'utilizzo dello Strumento a 360° in ambiti non solo Afrocubani, ma anche, appunto, Rock, Blues, Funky, Jazz ecc. Non voglio dire di essere il solo, ma sono senz'altro tra i pochissimi a farlo e ad aver inserito esempi di ritmi e tecniche anche in un video didattico.
Potrei portarti decine di esempi sulla base di vari casi che mi sono capitati nel corso degli anni, ma per fartene uno posso dirti che l'ultimo, in ordine di tempo, è un allievo che viene dalla Lombardia che è andato per diverso tempo da un insegnante di quelle parti che gli ha trasmesso per mesi e mesi una quantità di nozioni, tecniche e ritmi tradizionali anche difficili e poco conosciuti, arricchendo enormemente il suo bagaglio in quel senso, ma senza metterlo minimamente in condizione di affrontare un discorso attuale, moderno e indubbiamente più utile a maggior ragione per un Percussionista che vuole trovare da suonare in Italia.
Tra l'altro questo conosceva (e mi ha fatto sentire) ritmi che probabilmente anche il sommo Sebastiano faticherebbe a conoscere, ma in compenso faticava a portare il Guaguancò con un minimo di Groove e personalità e stentava un po' a star dentro alla Clave pura e semplice. Al punto che abbiamo dovuto rivedere il tutto e gli ho dovuto dire io di studiare "cantandosi" la Clave o di accompagnare facendosi portare la Clave (solo la Clave) da una batteria elettronica.
Questo per dire che quando si parla di insegnamento non è importante solo il lato "culturale", ma anche la metodologia, l'esperienza e l'apertura mentale. Anzi, quest'ultima è assolutamente fondamentale.

Sha' :;):

...




Edited By shaddy on 1201171211
Shaddy

Ag vol dal capes...

mario(ex tecnica)
Messaggi: 284
Iscritto il: sab mar 10, 2007 1:56 pm
Località: genova

Messaggioda mario(ex tecnica) » gio gen 24, 2008 11:21 am

e mi sa che stiamo dicendo la stessa cosa!!! sono io il primo infatti che dà primaria importanza al fattore tecnico (e se no perchè il mio nicknome sarebbe mario ex tecnica ?) senza il quale tutto il resto non può venire!!!!
mi preme però sempre specificare quanto le due cose siano imprescindibili !!!! forse ,in questo caso ,perchè non ho capito cosa intendessi scrivendo che le questioni culturali sono un fattore generico in riferimento ad altre problematiche ; perchè , ripeto ,per me sono due elementi assolutamente imprescindibili ; poichè la tecnica è un pò come l'alfabeto e la conoscenza dei ritmi e dei loro linguaggi e come metterlo insieme correttamente ;per questo ci tengo a specificarlo sempre e non in riferimento al tuo metodo di isegnamento(me ne guardo bene) ; quindi ,dato che credo proprio che stiamo dicendo la stessa cosa , ti abbraccio e ti saluto
mario
mario

Sebastiano
Messaggi: 1137
Iscritto il: mer mar 29, 2006 9:46 am
Località: Sassari

Messaggioda Sebastiano » gio gen 24, 2008 12:45 pm

Visto che mi nominano, intervengo, un pò perplesso; a proposito, di ritmi folklorici che non conosco (parlo di quelli veri, codificati, non di quelli fantasiosamente definiti da fonti poco attendibili...)ce ne sono molti; questo è legato a due fattori:1) poco tempo, che mi porta a selezionare le cose che mi interessano di più; 2) scarsa applicabilità di alcuni pattern in situazioni pratiche;
detto questo comunque trovo utile sottolineare un punto:
per ciò che mi riguarda la funzione di un buon insegnante è quella di trasmettere all'alunno il concetto dello strumento, la tecnica e l'impostazione delle mani che gli garantiscano ottimi suoni ottenuti col minimo sforzo, la conoscenza dei principali ritmi tradizionali e dei rapporti del ritmo (e non solo) con la clave, e la capacità di suonare bene, con senso del tempo, della dinamica, con swing e rilassamento; trovo che una volta che un allievo abbia raggiunto queste caratteristiche e abbia intelligenza e musicalità tutto il resto lo debba ottenere da solo, ascoltando, provando e plasmando la sua personalità di musicista; inserire le congas in un contesto musicale non tipicamente latino è certamente possibile; se si hanno raggiunto le prerogative sopraindicate basta ascoltare con attenzione ciò che hanno fatto e fanno tanti grandi in dischi jazz, rock, fusion etc, valutare ciò che piace, copiarlo, se si vuole, o, meglio, rielaborarlo, per ottenere buoni risultati.
Se non si è in grado fare ciò evidentemente ci sono problemi a monte, nell'impostazione didattica o nelle qualità musicali del soggetto.
So benissimo che l'allievo subissa il maestro di richieste di imparare questo o quel ritmo, o di come inserirsi per esempio in un contesto rock o pop, ma, sinceramente, credo che questo atteggiamento non vada incoraggiato.
Tra l'altro, quando si va su figurazioni e schemi non collaudati da una lunga tradizione ed evoluzione, si corre il rischio di fornire informazioni che sono soggettive ed opinabili; che so, di fronte alla richiesta di cosa fare su un brano reggae, la mia risposta più spontanea è: nel reggae non ci sono, in origine, le congas, quindi parti dalla tradizione, dalle cose che sai, ascolta dei dischi e poi prova a inserirti in maniera musicale!
Quando spieghi una variazione del tumbao che ha inventato Colorao, il tumbador di Chapottin, negli anni 50, e che poi è stata adottata da molti altri perchè ritenuta valida, diventando un classico, stai insegnando qualcosa di concreto e verificabile; non sempre è lo stesso, concettualmente, se si insegna, come se fosse oro colato, una figurazione che può funzionare in un brano rock, magari sentita in qualche disco, o addirittura inventata dall'insegnante.
Non so se sono riuscito a spiegare la mia filosofia, non è semplice così in due righe.
L'esempio dell'allievo che ha imparato tanti ritmi da...collezione indica a mio parere, un difetto di impostazione della didattica, ma non percè si è perseguita la tradizione, semmai il contrario: un buon insegnante di scuola cubana si cura prima del suono, della fluidità, del rimo e della clave; e con questa intendo, come già ebbi modo di spiegare, non semplicemente il fatto di andare a tempo sul canonico ciclo di due battute, ma, soprattutto, capire come ruota tutta la struttura della musica afrocubana attorno al concetto di alternanza di battuta forte e di battuta debole, che è ben altra cosa.
Sebastiano

mario(ex tecnica)
Messaggi: 284
Iscritto il: sab mar 10, 2007 1:56 pm
Località: genova

Messaggioda mario(ex tecnica) » gio gen 24, 2008 8:27 pm

la tua filosofia mi è ben chiara.....
mario


Torna a “La tecnica, i ritmi e gli esercizi”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti