
Indipendenza...
Credo di aver capito cosa intende pedronico, in effetti è un po' come la "sento io". Devo dire però che in questo campo quel poco che studio lo faccio completamente senza metodo, cioè mi ci metto "a orecchio" e un po' alla volta ci salto fuori.


"si me preguntas como estoy, solamente te dirè: estoy mas viejo que aier, mas joven que magnana"
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L'indipendenza, che brutta bestia!
Sto studiando qualche ritmo in indipendenza con congas e timbales e posso dirti come ho ottenuto lo scopo.
- Preparati a farti un gran culo, non pretendere risultati in pochi giorni
- Prima devi avere le due parti scritte su uno stesso spartito, scrivendole tu se non le hai o le vuoi creare da zero
- Cominci a eseguire mooolto lentamente le due parti nota per nota, senza metronomo e prendendo tutto il tempo necessario tra una nota e l'altra finchè non le esegui correttamente.
- Dopo aver studiato la parte così per un numero esagerato di volte e comunque dipendente dalla difficoltà dei ritmi da incastrare riuscirai a eseguirla più o meno a tempo
- Dopo aver studiato la parte a tempo per un altrettanto esagerato numero di volte a ti accorgerai che puoi togliere e reinserire una delle due parti mantenendo l'altra in ostinato.
Raggiunto questo obiettivo avrai padronanza della parte studiata.
Comunque non aspettarti di fare variazioni o improvvisare: il metodo qui si complica ulteriormente...
Prova a guardarti, per farti un'idea, il metodo "Conversation in clave" di Horacio El Negro Hernandez (libro + cd). E' scritto per batteria ma lo puoi adattare con un po' di impegno a qualsiasi strumento a percussione.
Ciao, Elio.
Sto studiando qualche ritmo in indipendenza con congas e timbales e posso dirti come ho ottenuto lo scopo.
- Preparati a farti un gran culo, non pretendere risultati in pochi giorni
- Prima devi avere le due parti scritte su uno stesso spartito, scrivendole tu se non le hai o le vuoi creare da zero
- Cominci a eseguire mooolto lentamente le due parti nota per nota, senza metronomo e prendendo tutto il tempo necessario tra una nota e l'altra finchè non le esegui correttamente.
- Dopo aver studiato la parte così per un numero esagerato di volte e comunque dipendente dalla difficoltà dei ritmi da incastrare riuscirai a eseguirla più o meno a tempo
- Dopo aver studiato la parte a tempo per un altrettanto esagerato numero di volte a ti accorgerai che puoi togliere e reinserire una delle due parti mantenendo l'altra in ostinato.
Raggiunto questo obiettivo avrai padronanza della parte studiata.
Comunque non aspettarti di fare variazioni o improvvisare: il metodo qui si complica ulteriormente...
Prova a guardarti, per farti un'idea, il metodo "Conversation in clave" di Horacio El Negro Hernandez (libro + cd). E' scritto per batteria ma lo puoi adattare con un po' di impegno a qualsiasi strumento a percussione.
Ciao, Elio.
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In effetti una cosa che non ho scritto nel Topic di ieri è che secondo me la vera indipendenza consiste semplicemente nell' essere in grado di USCIRE DAGLI SCHEMI in tempo reale!
Per fare un esempio:
ho suonato per molto tempo e suono tutt'ora con un bravissimo Batterista napoletano che si chiama Lucio Caliendo, ottima tecnica, ma soprattutto gusto e classe da vendere.
Eseguendo ad esempio una Bossa nova, teneva il Charlie con il Piede sinistro, la cassa con il destro, rim con la mano sinistra e con la destra suonava lo shaker eseguendo non solo una semplice figurazione, ma diciamo cosi "lavorandoci su" a piacere. Ad un certo punto, mentre con lo Shaker teneva il tempo, variava il Rim shot uscendo dalla famosa Clave di Bossa, e magari utilizzando anche qualche colpetto di rullante. Il tutto mantenendo sempre un ottimo Groove e il tempo preciso. Allo stesso modo gli ho visto utilizzare un Tambourine o altri aggeggi adoperandoli indifferentemente con la mano destra o con la sinistra e mantenendo sempre il ritmo con Charile e Cassa e questo a prescindere che fosse una Bossa un Funky o un Latino.
In pratica è in grado di "lavorare" a piacere con i vari arti senza dover necessariamente eseguire delle figurazioni prestabilite e mantenendo sempre il tempo con il resto.
Ciao.
Shaddy :;):
Per fare un esempio:
ho suonato per molto tempo e suono tutt'ora con un bravissimo Batterista napoletano che si chiama Lucio Caliendo, ottima tecnica, ma soprattutto gusto e classe da vendere.
Eseguendo ad esempio una Bossa nova, teneva il Charlie con il Piede sinistro, la cassa con il destro, rim con la mano sinistra e con la destra suonava lo shaker eseguendo non solo una semplice figurazione, ma diciamo cosi "lavorandoci su" a piacere. Ad un certo punto, mentre con lo Shaker teneva il tempo, variava il Rim shot uscendo dalla famosa Clave di Bossa, e magari utilizzando anche qualche colpetto di rullante. Il tutto mantenendo sempre un ottimo Groove e il tempo preciso. Allo stesso modo gli ho visto utilizzare un Tambourine o altri aggeggi adoperandoli indifferentemente con la mano destra o con la sinistra e mantenendo sempre il ritmo con Charile e Cassa e questo a prescindere che fosse una Bossa un Funky o un Latino.
In pratica è in grado di "lavorare" a piacere con i vari arti senza dover necessariamente eseguire delle figurazioni prestabilite e mantenendo sempre il tempo con il resto.
Ciao.
Shaddy :;):
Shaddy
Ag vol dal capes...
Ag vol dal capes...
bella per tutti e per i vari consigli :;):
ovviamente non mi aspetto di ottenere risultati in tempi brevi, oltretutto io adoro tenere tutte e due le mani sulle congas, e mi piace molto suonare solo quelle, ma a volte è un esigenza, se si vuole suonare in più gruppi....
comunque sto utilizzando un metodo simile a quello di pedronico, e ottavo per ottavo so quale mano deve suonare cosa e in che modo,... poi quando la figurazione complessiva viene in maniera decente comincio ad accorgermi che i due arti (per ora non uso piedi) stanno facendo due cose diverse...
il problema, purtroppo, è sempre lo stesso, cò sto cazzo di lavoro il tempo per studiare si restringe, e più vado avanti più mi sembra che ce ne vorrebbe di più...
???
ovviamente non mi aspetto di ottenere risultati in tempi brevi, oltretutto io adoro tenere tutte e due le mani sulle congas, e mi piace molto suonare solo quelle, ma a volte è un esigenza, se si vuole suonare in più gruppi....
comunque sto utilizzando un metodo simile a quello di pedronico, e ottavo per ottavo so quale mano deve suonare cosa e in che modo,... poi quando la figurazione complessiva viene in maniera decente comincio ad accorgermi che i due arti (per ora non uso piedi) stanno facendo due cose diverse...
il problema, purtroppo, è sempre lo stesso, cò sto cazzo di lavoro il tempo per studiare si restringe, e più vado avanti più mi sembra che ce ne vorrebbe di più...
???
"...and if there are obstacles inna the road, you got to throw them, throw them overboard..."
shaddy ha scritto:In effetti una cosa che non ho scritto nel Topic di ieri è che secondo me la vera indipendenza consiste semplicemente nell' essere in grado di USCIRE DAGLI SCHEMI in tempo reale!
Per fare un esempio:
ho suonato per molto tempo e suono tutt'ora con un bravissimo Batterista napoletano che si chiama Lucio Caliendo, ottima tecnica, ma soprattutto gusto e classe da vendere.
Eseguendo ad esempio una Bossa nova, teneva il Charlie con il Piede sinistro, la cassa con il destro, rim con la mano sinistra e con la destra suonava lo shaker eseguendo non solo una semplice figurazione, ma diciamo cosi "lavorandoci su" a piacere. Ad un certo punto, mentre con lo Shaker teneva il tempo, variava il Rim shot uscendo dalla famosa Clave di Bossa, e magari utilizzando anche qualche colpetto di rullante. Il tutto mantenendo sempre un ottimo Groove e il tempo preciso. Allo stesso modo gli ho visto utilizzare un Tambourine o altri aggeggi adoperandoli indifferentemente con la mano destra o con la sinistra e mantenendo sempre il ritmo con Charile e Cassa e questo a prescindere che fosse una Bossa un Funky o un Latino.
In pratica è in grado di "lavorare" a piacere con i vari arti senza dover necessariamente eseguire delle figurazioni prestabilite e mantenendo sempre il tempo con il resto.
Ciao.
Shaddy :;):
CIAO SHADDY! IN EFFETTI QUELLO CHE DICI E' VERO, LA VERA INDIPENDENZA MUSICALE PROBABILMENTE E' QUELLA CHE SI ACQUISTA QUANDO SI RIESCE A USCIRE E A RIENTRARE DA UNA PARTE IN UNA SITUAZIONE LIVE SENZA ESSERE SGANGHERATI, O DARE I CONTEGGI DEL LANCIO QUANDO NON E' PREPARATO, OPPURE SECONDO ME MOLTO IMPORTANTE RIUSCIRE A CANTARE UN CORO MENTRE SI TIENE IL PATTERN DI ACCOMPAGNAMENTO.
PROBABILMENTE QUESTO E' UN PUNTO DI ARRIVO O DI PARTENZA? BAH! SICURAMENTE E' IL MODO PIU' PRATICO DI STUDIARE L'INDIPENDENZA, CHE COME DICI TU NON E' SOLO FINE ALLO STUDIO DELL'INCASTRO DI DUE O PIU' PATTERN FRA I VARI ARTI, OPPURE LO STUDIO DELL'INDIPENDENZA DEGLI ARTI DEVE PORTARE NON TANTO ALL'ESECUZIONE DI PATTERN SIMULTANEI, MA PROPRIO ALL OBBIETTIVO DI STACCARSI MENTALMENTE DA TUTTE QUELLE PROBLEMATICHE DI ESECUZIONE CHE IN UN LIVE UN PROFESSIONISTA PREPARATO NON HA DI CERTO.
fabrizio
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vi dico la mia..... a mio parere (in realtà è il parere di un grande maestro)...il primo passo (o esercizio) verso la coordinazione (o indipendenza)...è quello di riuscire a suonare 4 battute (per esempio 4 battute di "open") con entrambe le mani...una su conga e una su tumba..... cercando di far uscire un solo suono....cioè senza che si ottenga un "flame"......provateci ed esercitatevi....non crediate sia cosi' semplice come sembra......io ho provato ....ed eseguo tutt'ora questo esercizio.....chiaramente ne faccio anche altri....però credetemi.....questo mi ha aperto la strada....e anche la mente.....verso la comprensione di cosa VERAMENTE voglia dire indipendenza......meditate gente.... vivogliobenetuttiquanti
Comandante Diavolo
Monaco Obbediente Giovane Staffetta Ribelle Combattente
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