Ieri sera sono stato al blue-note per assistere al concerto di Ray Barreto. Sono entrato alle 21 e dopo pochi minuti la band era già tutta sul palco. Il primo pezzo si sentiva veramente male, sembrava che andasse tutto in saturazione, del basso percepivo solo una grande vibrazione, le congas sembravano di metallo e per sentire il piano bisognava impegnarsi parecchio. Alle 22 era già tutto finito (neanche un solo del batterista o del bassista) e il buon vecchio Ray ha salutato tutti i presenti dando appunamento allo spettacolo successivo che sarebbe iniziato alle 23.
Come di consueto il pubblico, perlopiù intento a riempirsi la panza senza neanche preoccuparsi di tenere la bocca chiusa, ha accennato un debole applauso terminato dopo pochi secondi dando l'impressione che quel gesto fosse una prassi consolidata, un dovere, una cosa da fare per sentirsi in regola. Nel frattempo i musicisti già raggiungevano il camerino.
Dopo pochissimi minuti gli stessi musicisti erano di nuovo fuori, non per il bis ma per bere qualcosa al bar.
Devo che dire che per un'ora scarsa di concerto, la "modica" cifra di 26 euro, appare davvero esagerata, anzi dà proprio l'impressione di essere un grande presa per il culo.
Dal punto di vista musicale mi verrebbe da dire: niente di che, tuttavia ho apprezzato le capacità tecniche del pianista, tra l'altro giovanissimo, e l'immancabile vena creativa di Barreto sempre vivo dal punto di vista dello stile, nonstante l'età ed il posto freddo, come solo il blue note di milano sa essere.
Ray Barreto - Blue Note
shaddy ha scritto:Alla fine credo che l'impressione giusta l'abbia avuta mia moglie nel definirli simili ai "lavoratori statali", timbratina di cartellino alle 21.00 e alle 22.00 e poi tutti a casa.
ciao shaddy
un grande grazie per il tuo report.
stavo avventurandomi in una complicata dissertazione sulla piega che stà prendendo il jazz e quei locali che "mischiano" nello stesso momento vitto e musica live...
vedo però che tua moglie ha sintetizzato efficacemente, quindi nn mi resta che confermare ancora una volta che "le mogli hanno sempre ragione"

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Grande Choiba, per "Conga chiusa", intendevo che non la piegava in avanti come si usa fare, o quantomeno lo faceva di rado, preferendo spesso suonare con lo Strumento tutto appoggiato per terra e dunque col Buco chiuso perchè appoggiato al pavimento.
Comuque intendiamoci, al di la' delle "note dolenti", credo che alla fine almeno 1 volta nella vita valga senz'altro la pena di vedere uno come Ray Barretto, pioniere delle Congas che ha contribuito senz' altro a fare la storia dello Strumento anche se purtroppo, come ho già detto, si è costretti a farlo in una situazione un po' troppo "asettica" e arida di emozioni ed entusiasmo.
Sha'
Comuque intendiamoci, al di la' delle "note dolenti", credo che alla fine almeno 1 volta nella vita valga senz'altro la pena di vedere uno come Ray Barretto, pioniere delle Congas che ha contribuito senz' altro a fare la storia dello Strumento anche se purtroppo, come ho già detto, si è costretti a farlo in una situazione un po' troppo "asettica" e arida di emozioni ed entusiasmo.
Sha'
Shaddy
Ag vol dal capes...
Ag vol dal capes...
Comuque intendiamoci, al di la' delle "note dolenti", credo che alla fine almeno 1 volta nella vita valga senz'altro la pena di vedere uno come Ray Barretto, pioniere delle Congas che ha contribuito senz' altro a fare la storia dello Strumento
in nome del business e delle regole del mercato sono purtroppo inevitabili le "note dolenti"..
rallegramoci comunque di poter vedere ancora all'opera questi mostri sacri (finchè ce ne saranno....)
shaddy ha scritto:Comuque intendiamoci, al di la' delle "note dolenti", credo che alla fine almeno 1 volta nella vita valga senz'altro la pena di vedere uno come Ray Barretto, pioniere delle Congas che ha contribuito senz' altro a fare la storia dello Strumento anche se purtroppo, come ho già detto, si è costretti a farlo in una situazione un po' troppo "asettica" e arida di emozioni ed entusiasmo.
Sha'
Ciao ieri sera sono andato alla Salumeria della Musica.
Il Blue Note l'ho evitato.
Acustica buona, almeno ieri sera, musicisti tutti di rilievo capaci di creare con la musica l'ambientazione dei loro brani, dato anche dal trasporto con cui eseguivano i pezzi,
che nn mi hanno fatto sentire la mancanza della meta precedente.
Qui a Milano ci sono ancora belle occasione per ascoltare buona musica senza farsi dissossare inutilmente.
Fatte da signori musicisti che hanno ancora qualcosa da dare ad un pubblico attento che li segue.
Il problema è che il "nome" dell'artista nn sempre lascia quella che ci si aspetta, ma da molto + seguito di pubblico.
Proporrei per chi ha info di serate di proporle nel sito come già si sta facendo.
Ma ci aggiungerei anche la sezione delle esibizioni da "PERDERE" così da essere meglio informati su cosa vale la pena di seguire.(x conga man)
Fermorestando che l'opinione resta soggettiva, anche se per la serata di Ray avevo sentito 3 opinioni deluse i ed il segnale d'allarme stavolta è stato utile.
Ciao a tutti
Condivido appieno l'impressione non proprio positiva di Shaddy ed ancor di piu' il commento di sua moglie. Era giusto essere presenti perche' il personaggio lo merita (con tutto quel che ha dato al mondo della percussione), certo che ha dato veramente l'impressione di timbrare il cartellino.
Poncho Sanchez me lo son gustato molto di piu', anche perche' preferisco il suo stile.
Ai primi di luglio al Blue Note ci sara' Horacio "El Negro" Hernandez, l'incrocio fra un batterista ed un polpo: l'ho gia' visto l'anno scorso e credo che ritornero'...e' troppo divertente!
Poncho Sanchez me lo son gustato molto di piu', anche perche' preferisco il suo stile.
Ai primi di luglio al Blue Note ci sara' Horacio "El Negro" Hernandez, l'incrocio fra un batterista ed un polpo: l'ho gia' visto l'anno scorso e credo che ritornero'...e' troppo divertente!
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