Inviato: mer mar 26, 2008 5:13 pm
Allora, sensibile all'accorata invocazione di Shaddy provo a cimentarmi su quest'ostico argomento:
col termine "clave" si indica, nell'ambiente della musica afrocubana, sia lo strumento, costituito da due cilindretti di legno duro che, percossi insieme e impugnati correttamente, danno luogo al caratteristico suono cristallino, sia il ritmo che ne consegue.
Dal punto di vista della figurazione ritmica l'elemento saliente è dato dal fatto che si articola sull'estensione di due battute, costituendo quindi un ciclo in cui è presente una cosiddetta battuta forte, che contiene uno o due colpi in levare, ed una battuta debole che contiene solo colpi in battere, garantendo così un'alternanza di tensione e rilassamento che apporta respiro e swing alla musica che ne risulta.
Ne esiste una forma su tempo ternario, che, nella sua forma più semplice si identifica con la figura che fa l'Ekon nell'Abakuà, oppure, articolandosi con alcuni suoni aggiunti, diviene la nota "clave 6x8", o campana del bembè, palo etc:
x.x..x.x.x.. Abakuà
x.x.xx.x.x.x Campana del palo, bembè o, più genericamente "clave 6x8"
Sui più usati tempi pari, sostanzialmente si considerano due tipi di clave:
Clave di rumba (denominata negra da alcuni):
x..x...x / ..x.x... scritta in ottavi su due battute
Clave di son (o blanca, o cubana secondo alcuni):
x..x..x. / ..x.x...
Da non confondere assolutamente questi tipi di clave col concetto di 3/2 e 2/3, e, badate bene, è una cosa che sento spesso fare.
Per 3/2 0 2/3 si intende semplicemente il punto in cui comincia la melodia del brano in questione: si parla quindi di 3/2 quando il tema inizia sulla battuta forte (cosa poco frequente) e di 2/3 quando il tema comincia sulla battuta debole (molto più diffuso e facile da suonare). Si noti che è un escamotage didattico a cui ricorrono gli occidentali che i cubani snobbano assolutamente!
Il fatto è che nella musica afrocubana, che sia folklorica o popolare, tutto ruota attorno a questo ciclo: il canto, o la melodia che dir si voglia, gli strumenti a fiato, i violini, il piano, il tres e, ovviamente, tutti gli strumenti a percussione.
Attenzione, la clave può anche non essere suonata materialmente nel brano, ma state certi che aleggia nell'aria e tutti vi si riferiscono; gli autori ed arrangiatori scrivono sempre tenendone conto.
Come, si chiederà qualcuno? Non è semplice spiegarlo, perchè non è, come pensa qualcuno, che alcuni strumenti si sovrappongono semplicemente al pattern "clave" sottolineandolo o enfatizzandolo, è un equilibrio molto più sottile, raffinato: intanto, esistono dei punti chiave che sono caratteristici; per esempio, una nota suonata sul levare del quarto tempo della battuta debole, che si appoggia quindi sull'uno della battuta forte è particolarmente efficace nel rimarcare questo equilibrio:
esempi sempre in senso 3/2 :
........ / .......X
E' una nota che si sente per esempio nella campana della conga habanera, o in molti tumbaos di piano, nella classica nota accentata della mano debole sul macho del bongò, ed identifica immediatamente il verso della clave.
Un altro punto "cardine" è la nota sul battere dell'uno della battuta debole, ugualmente usatissima da varie melodie, tumbaos del piano e presente in alcune variazioni del tumbao della conga:
........ / X.......
Il quinto e il bongò poi sono due strumenti solisti per antonomasia che sono tenuti a commentare la melodia incastrandosi con la clave, seguendo alcuni stilemi generali.
Vi indico alcuni colpi "chiave" che costruiscono l'ossatura del loro fraseggio; eventuali rullate, rudimenti vari e frasi complesse in genere si appoggiano su questi punti:
3/2
.X...X.X / ...X....
.XX..X.X / ...X....
.X..X..X / ........
Naturalmente poi si gioca anche con la melodia, che, nel caso degli strumenti a percussione, diventa alternanza di tapao e abierto.
Un altro elemento cardine dei fraseggi è quello di cominciare al termine della battuta debole per terminare dopo uno o più cicli sull'uno di una delle battute deboli successive.
Un altro concetto è quello di complicarsi la vita con suoni cattivi e in controtempo sulla battuta forte per poi appoggiarsi in battere sulla battuta debole.
Tutto questo non è mai meccanico o pensato, ma deve venire istintivo.
Come?
Intanto bisogna essere a conoscenza del linguaggio, bisogna avere ascoltato tanto cercando di capire il senso della clave anche quando non è suonata, e ci sono cose che aiutano: per esempio alcune figure di percussioni sono paradigmatiche, e permettono di stabilirlo senza indugi; alle volte lo stesso autore lascia una certa ambiguità (Arsenio Rodriguez si divertiva molto...), alle volte la clave gira nello stesso pezzo per volontà dell'arrangiatore.
Insomma, è una cosa complessa, così sulla carta è difficile capirla, e io non sono certamente la persona più titolata per fare una cotale lezione.
Chi avrà la fortuna di sentire una classe di Mamey su questo argomento progredirà sicuramente, perchè fino ad ora è il maestro che ho sentito spiegare meglio questo concetto in assoluto (considerando gli stessi cubani).
Ci sarebbero altre mille cose da dire ma mi fermo qui, riservandomi altri commenti se interessasse a qualcuno.
Se vi andate ad ascoltare alcune frasi di bongò
col termine "clave" si indica, nell'ambiente della musica afrocubana, sia lo strumento, costituito da due cilindretti di legno duro che, percossi insieme e impugnati correttamente, danno luogo al caratteristico suono cristallino, sia il ritmo che ne consegue.
Dal punto di vista della figurazione ritmica l'elemento saliente è dato dal fatto che si articola sull'estensione di due battute, costituendo quindi un ciclo in cui è presente una cosiddetta battuta forte, che contiene uno o due colpi in levare, ed una battuta debole che contiene solo colpi in battere, garantendo così un'alternanza di tensione e rilassamento che apporta respiro e swing alla musica che ne risulta.
Ne esiste una forma su tempo ternario, che, nella sua forma più semplice si identifica con la figura che fa l'Ekon nell'Abakuà, oppure, articolandosi con alcuni suoni aggiunti, diviene la nota "clave 6x8", o campana del bembè, palo etc:
x.x..x.x.x.. Abakuà
x.x.xx.x.x.x Campana del palo, bembè o, più genericamente "clave 6x8"
Sui più usati tempi pari, sostanzialmente si considerano due tipi di clave:
Clave di rumba (denominata negra da alcuni):
x..x...x / ..x.x... scritta in ottavi su due battute
Clave di son (o blanca, o cubana secondo alcuni):
x..x..x. / ..x.x...
Da non confondere assolutamente questi tipi di clave col concetto di 3/2 e 2/3, e, badate bene, è una cosa che sento spesso fare.
Per 3/2 0 2/3 si intende semplicemente il punto in cui comincia la melodia del brano in questione: si parla quindi di 3/2 quando il tema inizia sulla battuta forte (cosa poco frequente) e di 2/3 quando il tema comincia sulla battuta debole (molto più diffuso e facile da suonare). Si noti che è un escamotage didattico a cui ricorrono gli occidentali che i cubani snobbano assolutamente!
Il fatto è che nella musica afrocubana, che sia folklorica o popolare, tutto ruota attorno a questo ciclo: il canto, o la melodia che dir si voglia, gli strumenti a fiato, i violini, il piano, il tres e, ovviamente, tutti gli strumenti a percussione.
Attenzione, la clave può anche non essere suonata materialmente nel brano, ma state certi che aleggia nell'aria e tutti vi si riferiscono; gli autori ed arrangiatori scrivono sempre tenendone conto.
Come, si chiederà qualcuno? Non è semplice spiegarlo, perchè non è, come pensa qualcuno, che alcuni strumenti si sovrappongono semplicemente al pattern "clave" sottolineandolo o enfatizzandolo, è un equilibrio molto più sottile, raffinato: intanto, esistono dei punti chiave che sono caratteristici; per esempio, una nota suonata sul levare del quarto tempo della battuta debole, che si appoggia quindi sull'uno della battuta forte è particolarmente efficace nel rimarcare questo equilibrio:
esempi sempre in senso 3/2 :
........ / .......X
E' una nota che si sente per esempio nella campana della conga habanera, o in molti tumbaos di piano, nella classica nota accentata della mano debole sul macho del bongò, ed identifica immediatamente il verso della clave.
Un altro punto "cardine" è la nota sul battere dell'uno della battuta debole, ugualmente usatissima da varie melodie, tumbaos del piano e presente in alcune variazioni del tumbao della conga:
........ / X.......
Il quinto e il bongò poi sono due strumenti solisti per antonomasia che sono tenuti a commentare la melodia incastrandosi con la clave, seguendo alcuni stilemi generali.
Vi indico alcuni colpi "chiave" che costruiscono l'ossatura del loro fraseggio; eventuali rullate, rudimenti vari e frasi complesse in genere si appoggiano su questi punti:
3/2
.X...X.X / ...X....
.XX..X.X / ...X....
.X..X..X / ........
Naturalmente poi si gioca anche con la melodia, che, nel caso degli strumenti a percussione, diventa alternanza di tapao e abierto.
Un altro elemento cardine dei fraseggi è quello di cominciare al termine della battuta debole per terminare dopo uno o più cicli sull'uno di una delle battute deboli successive.
Un altro concetto è quello di complicarsi la vita con suoni cattivi e in controtempo sulla battuta forte per poi appoggiarsi in battere sulla battuta debole.
Tutto questo non è mai meccanico o pensato, ma deve venire istintivo.
Come?
Intanto bisogna essere a conoscenza del linguaggio, bisogna avere ascoltato tanto cercando di capire il senso della clave anche quando non è suonata, e ci sono cose che aiutano: per esempio alcune figure di percussioni sono paradigmatiche, e permettono di stabilirlo senza indugi; alle volte lo stesso autore lascia una certa ambiguità (Arsenio Rodriguez si divertiva molto...), alle volte la clave gira nello stesso pezzo per volontà dell'arrangiatore.
Insomma, è una cosa complessa, così sulla carta è difficile capirla, e io non sono certamente la persona più titolata per fare una cotale lezione.
Chi avrà la fortuna di sentire una classe di Mamey su questo argomento progredirà sicuramente, perchè fino ad ora è il maestro che ho sentito spiegare meglio questo concetto in assoluto (considerando gli stessi cubani).
Ci sarebbero altre mille cose da dire ma mi fermo qui, riservandomi altri commenti se interessasse a qualcuno.
Se vi andate ad ascoltare alcune frasi di bongò