Ho voluto arpire una discussione anomala rispetto al solito, che non riguarda i nostri strumenti ma la terra da dove provengono gran parte delle attività che tanto ci piacciono e che tanto ci tengono qui, attaccati a domande e risposte.
CUBA
Nello specifico volevo sapere come immaginavate la cuba "post fidel" sopratutto considerando le politiche, a volte radicali, della "politica rivoluzionaria" Castrista.
Al di la di pregi o difetti mi sembra ovvio che cuba sopratutto grazie alle politiche sia "un mondo a se" creando un paridiso (o u inferno) che non ha eguali nel mondo.
Fidel è riuscito a tenere alla larga "l'imperialismo capitalista" dell'occidente post guerra ma ha anche radicalizzato e, a volte, oppresso la vita dei cubani.
Tornando all'inizio della questione, tralasciando giudizzi di merito, mi chiedevo cosa succederà a cuba quando Fidel sarà sotto due metri di terra.
Io ho il timore che diventi un gigantesco villaggio vacanze per occidentali granosi.
A voi la vostra
Quando mancherà fidel
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:) Grazie Dread di aver voluto avviare una discussione, sicuramente insolita, ma che di mostra che i percussionisti che gravitano intorno a congaplace sanno anche osservare la realtà che li circonda, non ignorano gli orrori del mondo e non hanno paura di avere una posizione politicA, qualunque essa sia, aperta e conclamata; detto questo non è per niente facile fare una previsione certa e attendibile sul futuro della Cuba post-Fidel; la sensazione che ho da tempo, confermata anche nel mio ultimo viaggio, è che la società cubana sia più o meno divisa in tre tronconi: 1) la generazione dai 60 anni in su che considera la rivoluzione un bene inalienabile e che sarebbe disposta a dare la vita per difendere la propria patria da qualsiasi attacco esterno; 2) una fascia intermedia che considera la rivoluzione un bene prezioso ma che è molto critica (in silenzio) verso il potere governativo e che auspica una transizione morbida, mantenendo una struttura statale di tipo socialista; 3) un pezzo di società, a maggioranza giovanile, schierata più o meno apertamente contro il governo, che aprirebbe anche domattina le porte al finto mondo dorato del capitalismo liberista. Io che di mestiere non faccio l'osservatore politico, non sono in grado di quantificare in percentuale queste posizioni; posso confermarti che la fama del popolo cubano orgoglioso e geloso delle proprie conquiste sociali è verissima: hanno una grande dignità e un livello culturale altissimo anche tra i più poveri, oltre ad un attaccamento incredibile alle proprie radici e al mantenimento dell'identità. Io personalmente mi auguro che il patrimonio della rivoluzione non vada dissipata, che si superi l'embargo e che Cuba torni ad essere un "normale paese" latino americano che abbia la possibilità di autodeterminare democraticamente il proprio futuro, speriamo senza yanquis.... :angry:
piero
Io ne so meno ancora di voi e condivido la speranza di Caballero. Il poco che ho capito è che buona parte dei cubani teme il fatto che il successore di Fidel sarà Raul, perchè pare che dal fratello abbia preso l'intransigenza e il pugno di ferro, senza però averne la levatura morale e l'amore per Cuba e la sua gente. Io personalmente faccio il tifo per la fascia intermedia appena descritta...
"si me preguntas como estoy, solamente te dirè: estoy mas viejo que aier, mas joven que magnana"
dread, hai aperto una discussione che potrebbe essere interminabile. io sono arrivato per la prima volta a cuba nel '93 proprio per cercare vedere un paese che ad uno sputo di distanza dagli u.s.a. non si era mai piegato e continuava a resistere. cuba era ed è una realtà molto complessa, legata a tantissimi fattori interni ed esterni, quindi, secondo me, arrivare a dire come potrebbe essere il dopo fidel senza prima avere un quadro di tutto questo risulterebbe essere molto approssimativo. non solo, bisogna anche analizzare la situazione nel suo contesto geografico, vedere anche cosa succede nei paesi della stessa area e ti assicuro, ho viaggiato un poco, e ti assicuro di non aver mai visto cuba, anche a dispetto di quegli stessi cubani che si lamentano, situazioni di degrado e di abbandono normali negli altri paesi vicini.
giusto per essere il più sintetico possibile, tralasciando il passato ed il presente per ragioni di spazio, nel futuro, ormai secondo me innescato da un processo irreversibile, potrebbe succedere di tutto, anche perchè negli stati uniti, soprattutto fra i cubani di miami, non vedono l'ora di rimettere piede a cuba. (1° puntata)
giusto per essere il più sintetico possibile, tralasciando il passato ed il presente per ragioni di spazio, nel futuro, ormai secondo me innescato da un processo irreversibile, potrebbe succedere di tutto, anche perchè negli stati uniti, soprattutto fra i cubani di miami, non vedono l'ora di rimettere piede a cuba. (1° puntata)
antonio
concordo sull'analisi di bali e soprattutto sul fatto che la situazione è troppo complessa e particolare per liquidarla con letture approssimative; certo che a me fanno incazzare coloro che, sopratutto nella sinistra moderata, parlano di cuba-regime-dittaturasanguinaria senza avere la minima visione della situazione interna e della sua proiezione internazionale.
piero
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Credo che chiunque sappia essere obiettivo non possa non considerare che: 1) Cuba, prima della rivoluzione era un paese invivibile, la cui economia era )basata sul fatto di essere il postribolo di lusso degli Stati Uniti.
2) Castro ha valorizzato la cultura afrocubana, ha portato la sanità e la scolarizzazione dell'isola a livelli sconosciuti in tutta la America Latina e ha dato ai cubani coscienza e orgoglio della propria identità.
3) Immancabilmente il suo governo, essendo comunque di tipo dittatoriale, ha portato ad una situazione inaccettabile dal punto di vista delle libertà individuali.
Detto questo mi auguro che si riesca a mantenere alcune prerogative acquisite dal paese arrivando ad un governo democratico reale, senza pesanti interferenze USA, ma ritengo che ciò sia, ahimè, veramente improbabile!
2) Castro ha valorizzato la cultura afrocubana, ha portato la sanità e la scolarizzazione dell'isola a livelli sconosciuti in tutta la America Latina e ha dato ai cubani coscienza e orgoglio della propria identità.
3) Immancabilmente il suo governo, essendo comunque di tipo dittatoriale, ha portato ad una situazione inaccettabile dal punto di vista delle libertà individuali.
Detto questo mi auguro che si riesca a mantenere alcune prerogative acquisite dal paese arrivando ad un governo democratico reale, senza pesanti interferenze USA, ma ritengo che ciò sia, ahimè, veramente improbabile!
Sebastiano
pace&ritmo!
concordo con l'analisi della societa' cubana divisa in tre principali segmenti ma credo che anche i piu' critici nei confronti dell'esperienza castrista siano consapevoli (pur non ammettendolo) degli indubbi risultati positivi in termini di aspettativa di vita, diritto allo studio e alla salute, dignita' etc.
a pochi km, in jamaica paese che conosco molto bene, la povera gente (85-90% della popolazione) nutre grande rispetto e stima per castro (e per il "che", chiaramente) e rimpiange la possibilita' di una svolta socialista a cui la jamaica si avvicino' negli anni '60 e che il governo americano, tramite cia e burattini locali, impedi' in un bagno di sangue.
per conto mio, mi associo alla speranza che il popolo cubano difenda i successi della rivoluzione (curandone i problemi) e non si arrenda a ridiventare casino e casino' di americani ricchi e grassi con i loro volti suini ed i loro ancor piu' suini modi.
hasta la victoria siempre!
concordo con l'analisi della societa' cubana divisa in tre principali segmenti ma credo che anche i piu' critici nei confronti dell'esperienza castrista siano consapevoli (pur non ammettendolo) degli indubbi risultati positivi in termini di aspettativa di vita, diritto allo studio e alla salute, dignita' etc.
a pochi km, in jamaica paese che conosco molto bene, la povera gente (85-90% della popolazione) nutre grande rispetto e stima per castro (e per il "che", chiaramente) e rimpiange la possibilita' di una svolta socialista a cui la jamaica si avvicino' negli anni '60 e che il governo americano, tramite cia e burattini locali, impedi' in un bagno di sangue.
per conto mio, mi associo alla speranza che il popolo cubano difenda i successi della rivoluzione (curandone i problemi) e non si arrenda a ridiventare casino e casino' di americani ricchi e grassi con i loro volti suini ed i loro ancor piu' suini modi.
hasta la victoria siempre!
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